Orp tra fede e bellezza. L’impegno in Spagna
Andreatta presenta il convegno nazionale teologico-pastorale. Tra gli itinerari, Caravaca de la Cruz, dove Vallini ha inaugurato l’anno giubilare
Andreatta presenta il convegno nazionale teologico-pastorale, dal 29 al 31 gennaio. Tra gli itinerari, Caravaca de la Cruz, dove Vallini ha inaugurato l’anno giubilare
“Pellegrinaggio: fede e bellezza” è il tema scelto per il convegno nazionale teologico–pastorale 2017 dell’Opera romana pellegrinaggi. Un appuntamento fisso da circa vent’anni, in programma dal 29 al 31 gennaio al The Church Village di Roma (via di Torre Rossa 94). «Abbiamo voluto scegliere il tema della bellezza nel pellegrinaggio – afferma monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente e amministratore delegato dell’Opera romana pellegrinaggi -. Si cammina con lo spirito di fede gustando non solo la bellezza del creato che si incontra ma anche la bellezza della grazia di Dio». Il 30 gennaio interverranno l’arcivescovo di Chieti–Vasto, Bruno Forte, l’architetto Paolo Portoghesi, l’artista gesuita padre Marko Ivan Rupnik e monsignor Marco Frisina. «Il programma – sottolinea Andreatta – prevede una serie di relazioni che declinano il tema centrale in vario modo. La bellezza della musica, la bellezza “ferita”, ovvero quella dei santuari e delle chiese lesionate nei luoghi del terremoto, e ancora la bellezza negata, legata alla realtà delle carceri».
Dopo la celebrazione eucaristica, presieduta alle 19 dal cardinale vicario Agostino Vallini, ci sarà la presentazione del documentario “Restaurare il cielo”. «Si tratta – aggiunge Andreatta – di un documentario incentrato sulla basilica della Natività di Betlemme e la storia del suo restauro». Il 31 spazio all’arcivescovo di Spoleto– Norcia Renato Boccardo, don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova, e allo storico dell’arte Vittorio Sgarbi. La partecipazione al convegno è gratuita previa registrazione (anche all’arrivo), e al costo di 20 euro sarà possibile usufruire dei pasti (per ulteriori informazioni si può contattare la segreteria organizzativa, telefono 06.69896373, email eventi@orpnet.org).
Intanto, l’impegno dell’Opera romana pellegrinaggi nella proposta di itinerari di spiritualità rivolge la sua attenzione nel 2017 a due anni giubilari che si terranno in Spagna. Due santuari, infatti, riaprono la Porta Santa per il loro Giubileo. Si trovano entrambi in Spagna, ma ad oltre 800 chilometri di distanza l’uno dall’altro: Santo Toribio, in Cantabria, e Caravaca de la Cruz, nella provincia di Murcia. I due luoghi sono accomunati, però, dalla devozione per la Croce di Cristo, di cui detengono entrambi una reliquia. Appena il tempo di chiudere la Porta Santa dell’Anno Santo straordinario della Misericordia, e al santuario di Caravaca de la Cruz ne è stata aperta un’altra. A farlo l’8 gennaio è stato il cardinale vicario Agostino Vallini con una solenne concelebrazione. Il porporato ha espresso la sua gioia per essere «il primo pellegrino arrivato a Caravaca da Roma» a vivere questo Giubileo e ha ricordato che «da questo luogo il messaggio della Croce ha attraversato frontiere per trasformarsi in un annuncio di fede e di salvezza nel mondo intero, soprattutto tra i popoli ispanici, quelli delle Americhe».
L’Opera romana pellegrinaggi, spiega monsignor Andreatta, da molti anni organizza viaggi in Spagna, soprattutto a Santiago di Compostela e nei luoghi di Santa Teresa d’Avila. «Quest’anno offriremo anche queste due mete giubilari con altrettanti percorsi differenti». Per la prima località, che si trova al Nord, nella “Svizzera” spagnola, l’Anno Santo si celebra ogni volta che il 16 aprile – la festa del monaco spagnolo Toribio, che portò il pezzo della croce dalla Terra Santa nella fortezza naturale dei Picos d’Europa – cade di domenica. Per il santuario del Sud, invece, nella provincia di Murcia, si celebra ogni sette anni e quello del 2017 sarà il terzo Giubileo. Per la chiesa tra le montagne nell’area della Cantabria, chiamata Liebana, la storia è lunga cinque secoli e il Giubileo fu concesso da Papa Giulio II nel 1512; per Caravaca si tratta di una esperienza molto più recente, cominciata nel 1998 grazie a Giovanni Paolo II, del quale il paesino conserva pure una reliquia, un frammento dell’abito insanguinato a seguito dell’attentato del 1981.
16 gennaio 2017