Giornata del migrante, i “verbi” indicati da Francesco

Presentata in conferenza stampa l’edizione numero 104, il 14 gennaio. Galantino: «Tristezza» sulla mancanza di memoria di chi tenta di far passare quella del Papa come «un’attenzione dell’ultima ora»

In tema di migranti e rifugiati la Chiesa non vuole «sostituirsi» alla politica e al governo non deve «suggerire nulla» ma annuncia il Vangelo e rivolge la sua attenzione«nei confronti di chi è nel bisogno». Il segretario generale della Cei Nunzio Galantino, ha analizzato il clima politico in tema di migrazione e i contenuti del messaggio scritto da Papa Francesco per la 104° Giornata del migrante e del rifugiato, che la Chiesa celebrerà domenica 14 gennaio, presentata questa mattina, martedì 9 gennaio, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sala Marconi di Radio Vaticana. Durante l’incontro Galantino ha usato parole decise nei confronti di chi riduce il tema «a mera merce elettorale» e lo affronta «prevalentemente in un clima da tifo da stadio». Ha ricordato che l’evento è giunto alla 104° edizione per«non costringere i contenuti del Messaggio del Papa negli angusti confini del dibattito nostrano»e non ha nascosto che su questa materia si susseguono «le falsità, le insinuazioni e le mezze verità».

In merito al messaggio firmato da Bergoglio, il segretario della Cei non ha dimenticato di porre l’accento sulle 16 note che riguardano i testi di altri pontefici come Pio XII, Paolo VI, san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, rimarcando la sua «tristezza» sulla mancanza di memoria, anche in ambito ecclesiale, da parte di chi tenta di far passare «l’attenzione di Papa Francesco nella realtà della migrazione come un’attenzione dell’ultima ora». Per Galantino esiste una schiera «di sconfitti della vita o destinati a essere infelici», che trascorrono le giornate in attesa di uno sbaglio da parte del Papa, e a chi anche nella Chiesa afferma che il tema dei migranti e rifugiati non «riscuote molta simpatia» ha risposto con i numeri elencando le offerte raccolte per la Giornata del migrante negli ultimi 4 anni, che registrano un trend positivo. A margine della conferenza poi Galantino ha lanciato un monito a «chi chiede il nostro voto»: persone dalle quali ci si aspetta «un sussulto di onestà, di realismo e di umiltà» perché «il popolo italiano ha le capacità per distinguere chi vende fumo da chi vuole mettere in cammino il Paese».

Nel corso della conferenza, moderata da Monica Mondo di TV2000, il vescovo Guerino Di Tora, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, ha analizzato nel dettaglio i quattro verbi contenuti nel messaggio di Francesco e cioè accogliere, che «comporta il diffondersi di una cultura dell’accoglienza», proteggere, che obbliga tutti a «difendere i diritti dei migranti», promuovere «per favorire lo sviluppo umano integrale» e integrare, «seppur con tutte le difficoltà che comporta, riconoscendo la cittadinanza a chi ne ha diritto». Don Giovanni De Robertis, direttore generale della fondazione Migrantes, ha fornito alcuni dati della migrazione soffermandosi sugli italiani all’estero che in un solo anno sono passati da circa 3 milioni a quasi 5 milioni, affermando che «contrariamente a quanto si dice la Chiesa si occupa di loro e il primo impegno della fondazione Migrantes sono gli italiani nel mondo, per i quali abbiamo 366 missioni». In Italia, invece, il numero degli immigrati «è rimasto stabile negli ultimi anni ed è pari a 5 milioni quanto gli italiani all’estero».

Questa mattina è stato anche presentato il programma “Italiani anche noi”, dello scrittore e insegnante Eraldo Affinati, che racconta l’Italia dell’accoglienza: un viaggio in dieci tappe alla scoperta delle scuole Penny Wirton: scuole di italiano per stranieri, gratuite, fondate da Affinati e dalla moglie Luce Lenzi. Il programma andrà in onda su Tv2000, a partire dal 14 gennaio, la domenica alle 19.30.

9 gennaio 2018