Alunni disabili, più docenti di sostegno ma i problemi rimangono
Gli insegnanti di ruolo sono 90mila; altri 25mila i posti in deroga assegnati dal ministero. Crescono però anche gli alunni con certificazione di disabilità
Gli insegnanti di ruolo sono 90mila, e altri 25mila posti in deroga sono stati assegnati dal ministero. Crescono però anche gli alunni con certificazione di disabilità
Gli insegnanti di sostegno che ricoprono un posto di ruolo per l’anno scolastico 2015/2016 superano quota 90 mila, l’11% in più rispetto allo scorso anno. Non bastano però a coprire il numero di alunni disabili, che cresce ogni anno e che in questo momento sono arrivati a quota 217 mila. I numeri ufficiali sono del ministero dell’Istruzione, che rende nota la situazione rassicurando sul fatto che sarà data immediata risposta assegnando tempestivamente i posti in deroga che risultassero necessari per soddisfare le esigenze degli alunni con disabilità: una necessità che finora ha portato all’assegnazione, in questo anno scolastico, di 25 mila posti in deroga. Rassicurazioni che però non convincono completamente l’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori), che pur registrando l’aumento del numero dei docenti, sottolinea come in ogni caso al momento risulta coperto l’80% del fabbisogno, il che significa che come ogni anno arriveranno le proteste delle famiglie degli alunni alle quali il diritto al sostegno non è stato garantito: un problema che deriva anche da una normativa che, afferma l’organizzazione, andrebbe cambiata una volta per tutte.
Nel dettaglio, il Miur afferma che «i posti sul sostegno per l’anno scolastico 2015/2016 sono 90.034, cioè l’11% in più dell’anno scorso, quando erano 81.137. L’organico potenziato istituito dalla legge Buona Scuola – precisa il ministero – prevede ulteriori 6.446 posti per il potenziamento delle attività di sostegno». Secondo il Miur «gli alunni certificati ad oggi sono già 217.000, e le assunzioni effettuate fra agosto e settembre hanno colmato 14.000 posti finora rimasti vuoti di anno in anno consentendo la copertura del 100% del fabbisogno (deroghe a parte) in quasi tutte le regioni». Sono poi, continuano dal ministero, «già 25.000, ad oggi, i posti in deroga assegnati per rispondere ulteriormente alle esigenze degli alunni diversamente abili e delle loro famiglie. Numero destinato ad aumentare per le nuove certificazioni di disabilità o aggravamento che abitualmente arrivano subito dopo l’inizio delle lezioni. A tali necessità il Miur darà tempestiva risposta con l’istituzione dei posti occorrenti».
Di fronte ai dati ministeriali, l’analisi dell’Anief è immediata: di fatto ogni anno ci sono 5mila nuovi alunni disabili, e anche dopo la legge sulla Buona Scuola e le relative assunzioni, l’organico complessivo impegnato sul sostegno rimane fermo all’80% del necessario. «La riforma della Buona Scuola – dice il presidente Marcello Pacifico – non ha sanato il problema della mancanza di insegnanti di sostegno nelle scuole italiane: perché a fronte dei 120mila docenti necessari a mantenere il rapporto di un docente ogni due alunni “certificati”, continuiamo a stare fermi a circa 90mila insegnanti stabilizzati. Anche quest’anno gli altri posti saranno così coperti da supplenti, pur in presenza di oltre 12mila docenti specializzati con i corsi Tfa e di scienze della formazione primaria, lasciati a stagnare nelle graduatorie d’Istituto. Dando così il là alle denunce delle famiglie e delle scuole per mancanza di docenti, che tardano ad essere nominati pur in presenza di precise richieste di sostegno avanzate dalle commissioni mediche».
«Si tratta – continua il presidente Anief – di una mancanza davvero grave, perché ricordiamo che stiamo parlando, andando oltre ai freddi numeri, di docenti che debbono supportare lo studio di alunni in prevalenza con ritardo mentale, disturbi del linguaggio e dello sviluppo. Malgrado la necessità di adeguare il numero di insegnanti, ribadita dalla sentenza della Consulta n. 80/2010, la quale ha messo in evidenza una volta per tutte come l’organico dei docenti di sostegno vada tarato con l’obiettivo primo di garantire il rapporto uno a due tra docenti specializzati e alunni disabili, rimaniamo fermi ad un organico dell’80% rispetto alle effettive necessità. E questo limite ha prodotto l’ennesimo anno scolastico in sofferenza: perché a fronte di 40mila posti liberi, quelli effettivamente coperti da assunzioni saranno circa 10mila. Con 30mila posti destinati ancora ai precari».
Per Pacifico è «una seria lacuna, perché anche lo scorso anno alla fine, contando i posti in deroga, servirono circa 120mila docenti, tra assunti e supplenti. Considerando che l’incremento annuo di alunni disabili si attesta attorno ai 4-5mila unità, viene da chiedersi perché non si è fatto fronte a questo problema superando, anche con la riforma, i limiti imposti dalla Legge 128/2013 approvata durante la gestione dell’ex ministro Maria Chiara Carrozza. Quella norma, infatti ha previsto un massimo di assunzioni pari a 90 mila docenti, ma si rifà ad un contingente di iscritti disabili risalente al 2006. Nel frattempo, però, gli alunni che necessitano del docente a supporto sono passati da 180mila a 240mila: è chiaro che occorre adeguare la norma».
Quanto agli «ulteriori 6.446 posti per il potenziamento delle attività di sostegno” indicati dal Miur come conseguenza della legge di riforma (Buona Scuola), Pacifico ricorda che “andranno a far parte dell’organico del prossimo anno, perché nel 2015/16 per legge i docenti assunti con il “potenziamento” otterranno solo una nomina giuridica (e sempre che le nomine in ruolo vadano tutte a buon fine, visto che fase B del piano assunzioni sono andate perse già oltre 3.600 assunzioni per mancanza di candidati nelle Graduatorie ad esaurimento, pur in presenza di 12mila abilitati nelle graduatorie d’Istituto). Il risultato di questa situazione – spiega Anief – è che anche l’anno prossimo, dopo la Buona Scuola, ci ritroveremo ancora oltre 25mila posti vacanti, che in prospettiva rimarranno tali. A meno che se non si superino gli attuali vincoli normativi sull’organico del sostegno. E si dia anche finalmente seguito alla direttiva europea 70/1999, oltre che alla sentenza della Corte di Giustizia europea, che prevede l’assunzione su posto vacante di tutto il personale che ha svolto oltre 36 mesi di servizio».
Una situazione dunque «davvero paradossale, perché quegli alunni a cui verrà assegnato il docente di sostegno con il solito inevitabile ritardo, con tanto di cambio di docente in corso d’anno, hanno gli stessi diritti degli altri: i posti in deroga, in realtà stabili a tutti gli effetti, sono un tecnicismo che – conclude Pacifico – è giunta l’ora di superare con i fatti». Nei prossimi giorni il sindacato rilancerà la campagna “Sostegno, non un’ora di meno!”.
17 settembre 2015