Zenari: dal conflitto siriano «sorprese sempre più amare»

Il nunzio apostolico commenta la notizia di «un’operazione militare pianificata da tempo» della Turchia, che si preparerebbe a invadere il nord della Siria

«Il Medio Oriente è diventato una polveriera». Parola del nunzio apostolico in Siria, il cardinale Mario Zenari: un «ciclone», lo definisce, «in mezzo al quale si trova la Siria. Questo complicherà di più l’instabilità di questo martoriato Paese». A muovere la riflessione del porporato è la notizia di «un’operazione militare pianificata da tempo» della Turchia, che si preparerebbe ad invadere il Nord della Siria, dopo che le truppe Usa si saranno allontanate. «Il conflitto siriano ci sta riservando delle sorprese sempre più amare da nove anni a questa parte, complicandosi in modo imprevedibile – osserva ancora il nunzio -. Nessuno infatti avrebbe mai potuto prevedere quanto è accaduto dal 2011 ad oggi. Speriamo – è la conclusione – di non trovarci di fronte a un’ulteriore escalation di tensione e violenza».

Le forze militari turche intanto hanno inviato nelle ultime ore rifornimenti nella Siria settentrionale, in un’area già controllata dai soldati di Ankara e dove si trovano milizie arabe cooptate dal governo turco. A riferirlo, fonti locali, che confermano quanto già documentato dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). Le fonti precisano che convogli militari turchi sono entrati nel Paese all’altezza della città frontaliera di Jarablos, sulla sponda occidentale del fiume Eufrate. Tutto questo all’indomani degli annunci di una imminente operazione militare turca a est dell’Eufrate, nelle regioni controllate dalle forze curde e dove operano anche militari americani.

Proprio dagli Usa arriva nel frattempo la notizia che non ci sarà «nessun ritiro delle truppe Usa dalla Siria». Ad annunciarlo, un funzionario dell’amministrazione Trump: solo tra 50 e 100 uomini delle forze speciali nel nord della Siria sono interessati dall’ordine del presidente Donald Trump, che non vuole metterli in pericolo; saranno dispiegati in altre basi. «Non c’è nessuna luce verde nei confronti della Turchia per un massacro dei curdi. Dire questo è da irresponsabili. Le azioni decise dal presidente sono solo mirate a proteggere i nostri soldati», ha aggiunto il funzionario Usa.

8 ottobre 2019