Yemen, Unicef e Msf: «Grave situazione umanitaria»

Negli ultimi bombardamenti uccisi almeno 65 bambini, 31 i feriti gravi. Medici senza frontiere: «Necessarie forniture mediche, impossibile farle arrivare in questo momento»

Negli ultimi bombardamenti uccisi almeno 65 bambini, 31 i feriti gravi. Medici senza frontiere: «Necessarie forniture mediche, impossibile farle arrivare in questo momento» 

Sempre più grave la situazione in Yemen dove, secondo l’Unicef, la scorsa settimana sono rimasti uccisi almeno 62 bambini, mentre 30 sono i feriti gravi. I bombardamenti della coalizione, guidata dall’Arabia Saudita contro alcune coalizioni interne che stanno destabilizzando il potere costituito, stanno gravemente danneggiando i servizi sanitari della regione e l’istruzione, mentre la violenza e la fuga stanno lasciando i bambini terrorizzati.«I bambini hanno un disperato bisogno di protezione e tutte le parti in conflitto dovrebbero fare il possibile per metterli al sicuro», ha detto Julien Harneis, rappresentante Unicef in Yemen.

Solo ieri, martedì 31 marzo, si era levato l’allarme di Medici senza frontiere che aveva sottolineato l’urgenza di forniture mediche e personale sanitario, in Yemen, per far fronte all’intensificarsi della violenza. Ma non è facile far giungere gli aiuti nel paese che dal 26 marzo viene bombardato. Gli aeroporti internazionali si Sana’a, Aden e Hodeida sono chiusi e le pesanti restrizioni ai porti, ostacolano la fornitura di assistenza umanitaria.

I combattimenti sono aumentati, in particolare nell’area meridionale, dove Msf ha ricevuto un gran numero di feriti. Nella sua unità chirurgica di emergenza ad Aden, Msf ha trattato più di 550 pazienti dal 19 marzo, a seguito degli scontri ad Aden, Lahj e altre aree della zona.«Abbiamo dovuto usare il nostro ufficio per accogliere i feriti, mettendo dei materassi nelle nostre stanze», ha detto Hani Isleem, medico Msf ad Aden.

«Pochissimi attori umanitari sono rimasti nel Paese, mentre i bisogni diventano sempre più pesanti e servono sempre maggiori rifornimenti e risorse umane», ha detto Dounia Dekhili, responsabile Msf per il progetto in Yemen. Msf chiede a tutte le parti del conflitto di rispettare la neutralità delle strutture e del personale medico, e di consentire ai feriti accesso incondizionato all‘assistenza medica.

1 aprile 2015