Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, lo afferma senza incertezze: «Lo Yemen sta diventando la nuova Siria. E proprio come per la Siria nei primi anni, tutto sembra avvolto da una coltre di silenzio mentre si consumano stragi di bambini».Circa 10mila, secondo stime Onu che il portavoce definisce «ottimistiche», i morti in questi primi due anni di guerra; 40mila i feriti. Numeri, osserva, che non rendono giustizia degli «oltre 1.300 bambini che hanno perso la vita sotto le bombe». Non si parla abbastanza, prosegue Iacomini, «del milione e mezzo di bambini sfollati, che affrontano l’inverno in rifugi di fortuna, né dei 3 milioni malnutriti, a cui si aggiungono i 426mila a cui è stata diagnosticata la malnutrizione severa acuta. E peggio ancora non si parla dei circa mille bambini soldato, costretti ad imbracciare le armi in una guerra che non hanno voluto».

Attualmente in Yemen «18,8 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria e protezione; di questi 10,3 milioni sono minori. Vivono in condizioni di grande disagio, senza acqua e in condizioni igienico sanitarie davvero pessime, tanto che si è anche diffusa un’epidemia di colera tra gli sfollati. Per ora conosciamo il numero di persone che perde la vita negli ospedali e nelle cliniche di fortuna ma non sappiamo nulla delle vittime che non riescono a raggiungere quei luoghi e che muoiono per malattie curabili o per fame». Per Iacomini, «è inaccettabile che dopo tutto quello a cui abbiamo assistito in Siria, si passi sopra a questa ennesima strage di innocenti».

17 gennaio 2017