“Why can’t we live together”, Timmy Thomas contro la guerra

Il brano del 1972 fu composto dal cantante statunitense con il pensiero al conflitto in Vietnam. Un inno per la tolleranza, contro il razzismo

La preoccupazione per la guerra e l’impegno per la pace sono stati sempre al centro dell’attenzione del mondo della musica, non solo di quella rock. Tra i tanti brani lanciati nel corso degli anni da numerosi artisti, da quelli più famosi come Dylan o Lennon, solo per fare due esempi, ad altri meno celebri, oggi abbiamo scelto un brano di successo del cantante statunitense Timmy Thomas, che risale al 1972. Ad ispirarlo, una guerra come quella del Vietnam, dopo aver appreso della morte di migliaia di americani e di viet cong. Con parole molto semplici (e un arrangiamento che lo è altrettanto) Thomas lancia una domanda che è anche un grido ai potenti e a tutti gli uomini di buona volontà. “Perché non possiamo vivere insieme?”, ovvero “Why can’t we live together?”.

«Niente più guerra, niente più guerra, niente più guerra, solo un po’ di pace, niente più guerra, niente più guerra, tutto ciò che vogliamo è un po’ di pace in questo mondo», canta Thomas. Figlio di un pastore metodista, Thomas iniziò a suonare il pianoforte da bambino nella sua città dell’Indiana e la sua scuola fu il jazz.

La canzone è anche un inno per la tolleranza, contro il razzismo. «Non importa, non importa il colore (della pelle), sei pur sempre mio fratello, ho detto che non importa, non importa il colore, sei pur sempre mio fratello». Non mancarono le cover, tra cui una bellissima di Sade, nel suo disco di esordio.

21 gennaio 2020