Web radio e nuovo sito per i 90 anni di Radio Vaticana

Il prefetto Ruffini: «Un altro piccolo passo nel cammino del dicastero per la comunicazione, che vede alcuni suoi media celebrare importanti anniversari»

Partirà il 12 febbraio la web radio di Radio Vaticana, in italiano, francese, inglese, spagnolo, portoghese, tedesco e armeno: un “regalo” in occasione del 90° compleanno, raggiunto nel pieno della riforma dei media della Santa Sede voluta da Papa Francesco. Regalo a cui si affianca anche un nuovo sito internet dedicato all’emittente, che oggi parla 41 lingue. «Celebriamo il novantesimo mentre è in corso una delle prove più grandi per l’intera umanità a causa della pandemia di Covid-19 – sottolinea il responsabile della testata Massimiliano Menichetti -. La nostra missione è da sempre non lasciare nessuno da solo e portare la speranza dell’annuncio cristiano, la voce del Papa e leggere i fatti alla luce del Vangelo; questo momento ci interroga e ci sfida ulteriormente. Oltre al servizio delle tele-radiocronache in più lingue – riferisce -, abbiamo creato nuovi programmi, podcast, diffuso audiolibri, per essere vicini a tutti, per arrivare in ogni angolo del pianeta. In questi mesi oltre ad informare, continuiamo a raccogliere e raccontare storie di vicinanza, di soccorso, di  solidarietà, portiamo spiritualità, mostriamo il volto della Chiesa e di tutta quella parte di società che costruisce ponti, spesso in maniera silenziosa, aiuta e include».

Nelle parole di Menichetti anche il racconto di come è cambiata in questi anni l’emittente pontificia. «La riforma voluta dal Papa – spiega – ci ha proiettati in una nuova dimensione, dove non siamo più soltanto una radio ma una realtà integrata e ancora in cammino. Il personale della Radio Vaticana, che proviene da 69 nazioni, di fatto ha permesso la nascita del portale Vatican News, in cui sono presenti flussi video, fotografici, audio, social e testuali». Pluralità di provenienze che «ben rappresenta la dimensione universale dell’emittente, che da sempre ha fatto del multilinguismo e del multiculturalismo un elemento qualificante della propria  programmazione».

Parla di «storico traguardo» il prefetto del dicastero per la Comunicazione della Santa Sede Paolo Ruffini, esprimendo «gratitudine per quanto è stato fatto da chi è venuto prima di noi» e al tempo stesso «guardando in avanti. Quello radiofonico – osserva – è un mezzo che ha saputo trasformarsi nel tempo, senza mai perdere il suo valore e il suo fascino. La radio ha questo di bello, che ti entra nel profondo, perché senti la voce. Ti concentri sulla voce. La radio non va di fretta. Chiede attenzione. Oggi anche la Radio Vaticana è proiettata nel futuro – prosegue -, pur conservando la sua originalità e la sua identità». Nel suo dna – «così come l’ha voluta il suo fondatore Pio XI, e i Gesuiti a cui l’emittente fu affidata 90 anni fa» -, il servizio alla Chiesa, al Papa e all’uomo «dovunque si trovi, a qualsiasi religione o cultura appartenga».

Nelle parole di Ruffini, «quella che celebriamo è dunque una storia che ha attraversato praticamente tutto il Novecento, che ha resistito al fascismo e al comunismo, che ha superato la seconda guerra mondiale e la guerra fredda; ed è la prospettiva di un futuro missionario fondato sulla forza gentile della parola detta e ascoltata». Ma è anche «la radice forte su cui sta crescendo l’albero di Vatican News, il sito internet che racconta le storie della Chiesa ed il magistero del Papa in 43 lingue, e che nel 2020 ha avuto 250 milioni di pagine lette in tutto il mondo. Ed è il progetto che nasce oggi della Web radio – aggiunge -, che permetterà a chiunque nel mondo, dal proprio smartphone o computer, di ascoltare Radio Vaticana nella sua lingua. Ogni lingua una radio, un palinsesto, un legame che si rinsalda con gli ascoltatori. Un altro piccolo passo nel cammino del dicastero per la comunicazione – conclude il prefetto -, che quest’anno vede alcuni suoi media celebrare importanti anniversari (25 anni il sito vatican.va, dicembre 2020; 160 anni L’Osservatore Romano) guardando e costruendo insieme il futuro».

10 febbraio 2021