Vittime del terrorismo: «Conoscere la storia, per salvaguardare la democrazia»

Il 9 maggio il Giorno della memoria dedicato alle Vittime del terrorismo. Il Capo dello Stato Mattarella ha deposto una corona in via Caetani, sul luogo del ritrovamento del corpo di Aldo Moro

In occasione del quarantaquattresimo anniversario dell’uccisione dell’onorevole Aldo Moro, ieri, 9 maggio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona in via Caetani, sotto la lapide che ricorda il luogo del ritrovamento del corpo di Moro, avvenuto il 9 maggio 1978. Successivamente, il Capo dello Stato ha partecipato alla cerimonia di celebrazione del Giorno della memoria dedicato alle Vittime del terrorismo nell’Aula di Montecitorio, che è stata aperta dagli interventi del presidente della Camera Roberto Fico e della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Nel corso della cerimonia si sono alternate le testimonianze di alcuni familiari di vittime del terrorismo: Mario Calabresi, figlio di Luigi; Luigina Dongiovanni, nipote di Franco, carabiniere deceduto nella strage di Peteano; Maria Cristina Ammaturo, figlia del vice questore Antonio, e Marina Orlandi, vedova di Marco Biagi. Sono intervenuti anche lo storico Angelo Ventrone e gli studenti Luca Contini, dell’Istituto di istruzione superiore “Roberto Rossellini” di Roma, e Martina Spangher, del Liceo “Laura Bassi” di Bologna.

«Il legame assicurato dalla memoria rafforza, nel tempo, il sentimento di riconoscenza nei confronti di chi ha pagato con la propria vita gli attacchi portati dal terrorismo di diversa matrice al cuore delle istituzioni democratiche e repubblicane». Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Per la titolare del Viminale, «grazie al sacrificio di tanti servitori dello Stato, di cittadini eletti negli organi rappresentativi, di testimoni della società civile che non hanno ceduto alle pressioni e ai ricatti è stato possibile sconfiggere la violenza e la forza eversiva di chi, con la lotta armata, avrebbe voluto minare i principi fondanti della nostra Costituzione. Il Giorno della memoria, che si celebra il 9 maggio, nella data in cui ricorre l’anniversario del barbaro assassinio del presidente della Dc Aldo Moro – ha concluso -, è l’occasione solenne per rinnovare il ricordo e l’esempio di tutte le vittime del terrorismo, con il rispetto dovuto al dolore delle loro famiglie, e anche per consolidare lo spirito di coesione che non ha mai smesso di animare il nostro Paese nei passaggi più drammatici della sua storia recente».

Nelle parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, «la conoscenza e la comprensione della storia sono indispensabili per salvaguardare i valori e i fondamenti della nostra democrazia.
Per questo la legge che ha istituito il Giorno della memoria che celebriamo il 9 maggio, in occasione dell’anniversario dell’uccisione di Aldo Moro, ha previsto il coinvolgimento delle scuole – ha evidenziato -: studentesse e studenti devono infatti poter conoscere la storia e le vicende delle donne e degli uomini che hanno perso la vita per colpa della violenza cieca e, attraverso di loro, le pagine buie della storia del nostro Paese che non vogliamo si ripetano mai più – ha affermato il ministro -. La scuola è il luogo in cui si forma la coscienza civile del nostro Paese».

10 maggio 2022