Visite in Rsa in sicurezza: l’ordinanza del ministro Speranza

«Ancora necessaria la massima attenzione ma condividiamo la gioia di chi potrà finalmente rivedere i propri cari». Gelmini: «Superiamo il lockdown degli affetti»

«Ho appena firmato l’ordinanza che consentirà le visite in piena sicurezza in tutte le Rsa. Ringrazio le Regioni e il Comitato tecnico scientifico che hanno lavorato in sintonia con il ministero della Salute per conseguire questo importante risultato». Lo ha annunciato sabato 8 maggio su Facebook il ministro della Salute  Roberto Speranza, avvertendo: «È ancora necessario mantenere la massima attenzione e rispettare le regole e i protocolli previsti ma condividiamo la gioia di chi potrà finalmente rivedere i propri cari dopo la distanza indispensabile per proteggerli».

«Finalmente superiamo anche il lockdown degli affetti – è il commento di Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie -. Adesso ci sono le condizioni affinché si possa consentire ai degenti vaccinati delle Rsa di ricevere visite, tanto più che in quelle strutture il personale sanitario è tutto già immunizzato. Con l’ordinanza del ministero della Salute e con i protocolli definiti dal Comitato tecnico scientifico e dalle Regioni i nostri anziani saranno presto meno soli. Un altro importante passo verso un ritorno graduale alla normalità».

L’ordinanza, con effetto immediato, resta valida fino al 30 luglio: le modalità e le regole sono indicate in un documento adottato dalla Conferenza delle Regioni e integrato dal Cts. Inoltre misure maggiormente restrittive possono essere adottare dal direttore sanitario della struttura o dalle autorità sanitarie in base alla situazione epidemiologica. In generale la programmazione delle visite «deve considerare le condizioni dell’ospite (età, fragilità, stato immunitario) e del visitatore, nonché le caratteristiche logistiche della struttura stessa e le mutabili condizioni epidemiologiche (proprie della struttura e del suo territorio di ubicazione e del territorio di provenienza del visitatore o del territorio di destinazione dell’ospite in uscita)».

L’ingresso è consentito solo a visitatori in possesso di Certificazione Verde Covid-19. «Le Certificazioni Verdi – si legge -, fatto salvo diversa successiva indicazione normativa nazionale, possono essere utile strumento di orientamento alla regolamentazione di visite e uscite programmate, compatibilmente alla situazione locale e alla specificità di servizi e strutture che possono accogliere utenti con diverso grado di fragilità e rischio trasmissione infettiva». Le linee guida prevedono che «la pianificazione degli accessi e delle uscite deve anche tenere in debita considerazione non solo i bisogni clinico-assistenziali-terapeutici dell’ospite ma anche quelli psicologici, affettivi, educativi e formativi. Non da ultimo, anche le istanze dei familiari/visitatori con riferimento alla sfera relazionale-affettiva possono rappresentare un valido strumento decisionale nella pianificazione delle visite e delle uscite, affinché il protrarsi del confinamento degli ospiti/pazienti nelle strutture residenziali per causa del distanziamento sociale imposto dalla pandemia non debba mai configurare una situazione di privazione de facto della libertà delle persone stesse».

10 maggio 2021