Violenze no vax: solidarietà a operatori dell’Umberto I e Cgil
Il governatore del Lazio Zingaretti: «Condannare con nettezza. Il silenzio è complicità». Frittelli (San Giovanni): «Intollerabile. Un corto circuito culturale»
«Esprimo vicinanza e solidarietà agli operatori sanitari del Policlinico Umberto I, alle forze dell’ordine e a coloro che sono stati colpiti e feriti in questo attacco». Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha commentato immediatamente l’assalto al Pronto Soccorso, avvenuto nella notte di sabato 9 ottobre, al culmine di «un’altra giornata di tensione ad opera di violenti che condanniamo con nettezza», si legge in una nota diffusa dalla Pisana. Solidarietà, dunque, «alle forze dell’ordine che hanno garantito il contenimento di questi esaltati e alla Cgil per il vile e preoccupante attacco subito. Ancora una volta – le parole del governatore – si conferma che dietro i cosiddetti no vax si nasconde qualcosa di vecchio e conosciuto da tempo: culture antidemocratiche, pulsioni violente e gruppi neofascisti. Fatti ancora più gravi perché inoltre alimentano e strumentalizzano paure». Dal governatore, dunque l’invito a «riflettere: non ci sono mezze misure, bisogna con nettezza condannare e prendere le distanze da tutto questo. Attendiamo fiduciosi. Il silenzio è complicità».
Ha parlato di «attacco inaudito e intollerabile» anche l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, che ieri mattina, 10 ottobre, ha visitato l’Umberto I, accompagnato dal direttore generale Fabrizio d’Alba e da Francesco Pugliese, direttore del Dea, e ha incontrato gli operatori in servizio dopo la denuncia di quanto la notte precedente. «Ho voluto ringraziare le nostre operatrici e i nostri operatori per il coraggio e la dedizione: non hanno fatto un passo indietro contro i violenti ed hanno sempre garantito l’assistenza», ha affermato. Quindi, ricordando il bilancio degli scontri, con due operatori sanitari feriti, un’infermiera ha ricevuto una bottiglia in testa e due agenti feriti, ha aggiunto: «È intollerabile, giù le mani dal personale sanitario!». Sostegno e vicinanza agli operatori sanitari anche dal direttore d’Alba: «Hanno saputo fronteggiare anche questa situazione, dopo quasi venti mesi di lavoro in prima linea contro il Covid. Hanno comunque garantito il loro servizio, nonostante il clima di paura e intimidazione imposto dai manifestanti che sono stati poi allontanati dalla Celere, che ha presidiato l’ospedale per tutta la notte».
Tiziana Frittelli, direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Giovanni di Roma, parla anche lei di «gesto intollerabile. La violenza – rileva – colpisce per l’ennesima volta i nostri operatori e i nostri medici che tutti i giorni con dedizione lavorano incessantemente a tutela della salute di tutti. Tutte le strutture del Servizio sanitario nazionale stanno garantendo assistenza e cura senza mai tirarsi indietro, nemmeno davanti alla violenza inaudita contro il diritto alla salute – aggiunge -. Quindi a loro va il nostro grazie ancora più forte». Da Frittelli un grazie in particolare va al Pronto Soccorso del San Giovanni, «agli infermieri, medici e a tutti gli operatori che per tutta la notte hanno supportato l’assistenza dei feriti della manifestazione “no Green pass” che sabato pomeriggio ha devastato il centro storico di Roma». Nella sua analisi, «sono immagini aberranti quelle a cui abbiamo assistito e che denotato un corto circuito culturale perché le azioni violente senza alcun freno contro una struttura sanitaria sono non solo aberranti ma da condannare senza se e senza ma».
Un netto no a «ogni forma di violenza e prevaricazione» arriva anche dalle Acli provinciali di Roma, a cui dà voce la presidente Lidia Borzì. «I fatti di sabato ci lasciano allibiti – commenta-. La nostra solidarietà alla Cgil e alle forze dell’ordine, bersagli di una preoccupante forma di oltraggio ai principi democratici e di solidarietà. La nostra città è già segnata da un profondo degrado materiale e non ha certo bisogno di questi segnali di inciviltà». E anche per l’assessore D’Amato, «non si può tollerare l’aggressione di stampo fascista alla sede nazionale della Cgil, a cui va tutta la mia solidarietà, e alle forze dell’ordine impegnate a far rispettare la legge. Qui non c’entra il Green pass: qui si vuole solo creare disordine e violenza contro i cittadini per bene che rispettano le regole».
11 ottobre 2021