Violenza di genere: la condanna dei presidenti dei Consigli comunali d’Italia

La nota congiunta, dopo l’ennesimo femminicidio: «Ogni comunità diventi un luogo sicuro e solidale per le donne, dove possano vivere libere dalla paura e dove ognuna, indistintamente, possa godere della sua vita in tutta sicurezza e dignità»

C’è anche la firma di Svetlana Celli, presidente del Consiglio comunale di Roma Capitale, sotto alla nota congiunta dei presidenti dei Consigli comunali delle principali città italiane, che hanno scelto di intervenire con una voce unica sul tema della violenza di genere, chiedendo ai rappresentanti parlamentari di agire in maniera celere per contrastare i fenomeni di femminicidio, in costante crescita, e condannando qualsiasi atto di violenza.

«Forte sarà il nostro impegno – si legge nella nota – perché ogni comunità diventi un luogo sicuro e solidale per le donne, dove possano vivere libere dalla paura e dove ognuna, indistintamente, possa godere della sua vita in tutta sicurezza e dignità». A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, «un altro atroce femminicidio si è appena consumato nei confronti di una giovane studentessa», è il riferimento all’omicidio di Giulia Cecchettin. «Questo richiamo doloroso alla realtà è un segno che non possiamo e non dobbiamo ignorare – proseguono i firmatari del documento -. La violenza di genere è una piaga che attraversa le barriere di età, classe sociale e cultura, colpendo indistintamente le nostre madri, figlie, sorelle e amiche. È un problema che riguarda tutti noi, come individui e come società e davanti al quale non si può più tacere. Dobbiamo lavorare insieme per creare una comunità che promuova il rispetto reciproco, l’uguaglianza e la solidarietà».

La violenza sulle donne, riflettono i presidenti dei Consigli comunali, «è un problema culturale e sociale e purtroppo lo squilibrio di potere nei rapporti tra i sessi è ancora forte. È in atto un cambiamento, è vero, ma non è rapido. Non c’è stata ancora una vera svolta perché gli input che arrivano dalla società in cui viviamo sono discordanti. In questo momento di dolore – proseguono -, ci uniamo nel cordoglio alla famiglia di Giulia e alle famiglie di tutte le donne vittime di femminicidio. Che la loro memoria sia onorata da azioni concrete atte ad estirpare la violenza di genere dalla nostra società. Non è più il tempo delle parole, è il tempo di agire».

20 novembre 2023