Violenza contro le donne, torna “Signal for help”

Rilanciato a livello internazionale un segnale ideato da due organizzazioni canadesi in temo di lockdown: quattro dita della mano, per chiedere aiuto

Quattro dita, per chiedere aiuto. È il “Signal for help”, ideato da due organizzazioni canadesi per le donne vittime di abusi domestici in tempo di lockdown, che viene rilanciato a livello internazionale. Un grido d’aiuto silenzioso, con cui lanciare il proprio sos: con il palmo rivolto verso lo schermo, in una video chiamata o aprendo la porta di casa per ricevere una consegna, o magari alla finestra, quattro dita della mano tese, col pollice chiuso, e poi le dita che si ripiegano a chiudere la mano.

L’iniziativa è ripartita dal Regno Unito, dopo l’uccisione della 33enne Sarah Everard, aggredita in strada, a Londra, mentre tornava a casa di sera. Si è innescato di nuovo il dibattito sull’urgenza di approvare una legge più efficace per prevenire abusi e violenze sulle donne ma anche per garantire loro sistemi per chiedere aiuto senza incorrere in pericoli più gravi. Durante la pandemia di Covid-19, in particolare nel primo lockdown, con milioni di persone in tutto il mondo costrette in casa per settimane, violenze e femminicidi tra le mura domestiche hanno conosciuto un aumento che ha spinto a elaborare diversi stratagemmi. L’obiettivo: permettere alle donne di denunciare senza essere scoperte dai partner violenti.

Krystyna Paszko ad esempio, 17 anni, polacca, ha creato un sito di e-commerce per vendere prodotti di bellezza, dietro cui si cela un sistema che permette alle vittime di chiedere aiuto e ottenere consigli dagli esperti. Sulla scorta di un’iniziativa francese, ha raccontato, «in cui le persone vanno in farmacia e chiedono una mascherina speciale e così fanno capire al farmacista di essere vittime di violenza domestica», ha creato “Camomiles and Pansies”. A disposizione dei clienti, una chat, nella quale quando le donne chiedono consigli sul tipo di crema da acquistare, a rispondere dall’altra parte è uno psicologo o un operatore sociale che chiede informazioni e indica come comportarsi per salvarsi dalle violenze. 

17 marzo 2021