Viaggio della mobilità italiana attraverso la storia del cibo e dei mestieri

Presentato dai ragazzi dell’Istituto Gramsci “Il racconto degli italiani nel mondo”, promosso dalla Fondazione Migrantes. Di Tora: «Le nuove generazioni ci insegnano cosa sia l’integrazione»

Le nuove generazioni si confrontano quotidianamente con il fenomeno della migrazione in Italia e in Europa. Nelle nostre città sono sorte comunità composte da rumeni, pakistani, nigeriani, marocchini, albanesi, cinesi e sempre più spesso la preoccupazione di quella che tanti definiscono “una invasione” porta a tensioni. I giovani però poco o nulla conoscono del flusso migratorio che per secoli ha condotto gli italiani all’estero e che non ha mai smesso di esistere, anche se i numeri sono diminuiti: oggi sono 4.811.163 i nostri connazionali residenti all’estero.

“Il racconto degli italiani nel mondo. RIM Junior 2017. Le migrazioni italiane nel mondo raccontate ai ragazzi” di Daniela Maniscalco è un volume promosso dalla Fondazione Migrantes che in 192 pagine illustra agli adolescenti la storia e l’attualità dell’emigrazione italiana. Il libro, concepito come ipertesto utilizzando il QR code che rimanda a contenuti aggiuntivi online (video, testi, pagine internet), è stato presentato questa mattina, mercoledì 13 dicembre, nell’Istituto comprensivo “Antonio Gramsci” alla presenza di monsignor Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes, di monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore regionale Migrantes Lazio e del dirigente scolastico Bruno Aletta.

Si è trattato di una “presentazione al contrario” in quanto sono stati gli alunni a presentare “Il Racconto” attraverso lavori realizzati in classe (spettacolo musicale, ricerche e disegni) a partire dalla lettura e dallo studio del volume il quale, con linguaggio semplice e impreziosito da numerose illustrazioni, ha guidato gli studenti nel viaggio della mobilità italiana attraverso la storia del cibo e dei mestieri all’estero. I ragazzi hanno così scoperto che la pasta ha in realtà origini nordafricane e letto le avventure della pizza in giro per il mondo.

“Il Racconto”, si legge nella presentazione del volume curata da monsignor Gian Carlo Perego, già direttore generale della Fondazione Migrantes, nasce con la certezza che la mobilità sia una caratteristica dell’umanità. «Muoversi oggi – scrive Perego – equivale a vivere ed arricchirsi anche se spesso alla necessità di partire non equivale il poter scegliere di ritornare». La Fondazione auspica che il testo venga inserito all’interno dei percorsi scolastici anche per valorizzare la memoria del Paese. «La globalità di movimento è un fenomeno nuovo e non momentaneo – ha detto Di Tora -. Chi viene in Italia fugge dalla guerra e dalla fame». Come Yassine, 21 anni originario del Marocco, e Mardoche, 19 anni fuggito dal Congo, che frequentano i Cpia, Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, e durante una breve testimonianza hanno ringraziato per l’accoglienza trovata in Italia.

«Le nuove generazioni ci insegnano cosa sia l’integrazione – ha aggiunto di Tora -: i bambini e i ragazzi non hanno difficoltà a studiare, giocare, trascorrere del tempo con coetanei originari di altri Paesi. La migrazione è una grande opportunità e i dati lo dimostrano a partire dalla crescita della natalità». Per monsignor Felicolo «quando si parla di integrazione non bisogna mai intendere anche assimilazione perché ognuno ha il diritto di mantenere i valori che ha dentro».

13 dicembre 2017