Viaggi “ad gentes”, per un’estate missionaria

La proposta del Centro diocesano: Albania, Thailandia, Mozambico, Perù e Brasile. Don Caiafa: «Occasione per “uscire”». Il 25 febbraio la presentazione

La proposta del Centro diocesano: Albania, Thailandia, Mozambico, Perù e Brasile. Don Caiafa: «Occasione per uscire, incontro a Chiese lontane». Il 25 febbraio la presentazione

«Conoscere, vedere, raccontare». L’esperienza dei viaggi/pellegrinaggio ad gentes, promossi dal Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese, si sostanzia in tre verbi da declinare attraverso i volti, i nomi e le storie di quelle donne e quegli uomini delle Chiese locali – sparse nel mondo – che la diocesi di Roma ha deciso di raggiungere la prossima estate. Da luglio ad agosto, saranno 32 in tutto i posti riservati a coloro che vorranno partecipare ai pellegrinaggi in Thailandia, Mozambico, Perú e Brasile. Per quanto riguarda l’Albania, l’esperienza è stata pensata esclusivamente per i giovani delle parrocchie romane (otto posti) che saranno accolti a Guriizi da don Raffaele Gagliardi, fidei donum della diocesi dal 1998. I ragazzi avranno la possibilità di condividere la vita di parrocchia, animare il «grest» dei bambini e vivere un’esperienza di volontariato nel centro di accoglienza per disabili delle suore Missionarie della Carità di Madre Teresa.

«Con questi pellegrinaggi – dice don Michele Caiafa, del Centro diocesano -, abbiamo deciso di mettere in evidenza il grande imperativo pastorale di Papa Francesco: quello di uscire e andare incontro a culture ed esperienze di Chiese lontane». Come quelle del Sud America, dalle Ande peruviane fino alla periferia di Lima, per scoprire la presenza missionaria di Roma nella diocesi di Carabayllo con la comunità di Huancayo (nella foto), dove opera il missionario fidei donum don Gaspare Margottini; oppure in Brasile, nella diocesi di Floresta, dove don Paolo Boumis descriverà ai pellegrini romani i progetti, le difficoltà e i punti di forza della Chiesa brasiliana. Non poteva mancare l’Africa sulla mappa che disegna la geografia missionaria della diocesi di Roma: il Mozambico in particolare, con il santuario mariano di Namaacha, la missione di Mafuiane, Goba e Baka Baka fondata dalla parrocchia di San Frumenzio; e poi Maputo, con la Comunità di Sant’Egidio, e la visita alla missione di Chibututuine, dove ha operato una famiglia romana per 4 anni. In Thailandia, sarà padre Daniele Mazza, missionario romano del Pime, a guidare il pellegrinaggio a Bangkok, in uno slum, nella Casa degli Angeli per bambini disabili, nel nord del Paese, nei villaggi tribali e nella diocesi di Chiang Mai, dove dall’anno scorso sono attivi alcuni missionari romani.

Il 25 febbraio al Seminario Maggiore ci sarà, alle 20.45, l’incontro di presentazione dei viaggi ad gentes. Questi itinerari «aiutano a comprendere la bellezza e la grandezza della missione – sottolinea il vescovo Matteo Zuppi, incaricato del Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese -, soprattutto in un momento nel quale tante Chiese sono minacciate dalla guerra e dalle difficoltà. Manifestiamo concretamente la nostra vicinanza alle Chiese sorelle, e in particolare con quelle che nell’ultimo Concistoro hanno ricevuto un cardinale vogliamo favorire dei gemellaggi con le parrocchie titolari romane».

23 febbraio 2015