Via Pacis, la mezza maratona per dire “no” al razzismo

Si terrà il prossimo 17 settembre per le vie della capitale. Partenza da piazza San Pietro. Il sindaco Raggi: «Roma città accogliente grazie allo sport»

Si terrà il prossimo 17 settembre per le vie della capitale. Partenza da piazza San Pietro. Il sindaco Raggi: «Roma città accogliente grazie allo sport» 

Una mezza maratona competitiva di 21,097 chilometri per dire no alla violenza, al razzismo e alla discriminazione di ogni genere. È  questa la “Rome Half Marathon Via Pacis” che si svolgerà domenica 17 settembre con partenza alle 9 da piazza San Pietro. Aperta a grandi e bambini, sportivi e disabili, rifugiati, la manifestazione multireligiosa, che ha come slogan “Io corro perché…”, vuole lanciare messaggi di pace, inclusione, integrazione e solidarietà. Ogni partecipante, infatti, avrà un messaggio di pace che al traguardo imbucherà nelle “colonne della pace”. Tutte le frasi saranno poi pubblicate nel libro “Via Pacis”.

Il percorso è ispirato al pellegrinaggio delle Sette Chiese e metterà in collegamento i più importanti luoghi di culto di cinque confessioni religiose: San Pietro, la Sinagoga, la Moschea, la Chiesa Valdese e la Chiesa Ortodossa per fare ritorno in piazza San Pietro. Prevista anche una maratona non competitiva di 5 chilometri che partirà alle 9,20 sempre da piazza San Pietro con traguardo in via San Pio X.

L’evento, presentato dalla conduttrice Lorena Bianchetti
questa mattina, lunedì 3 luglio, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, è promosso da Roma Capitale e dal Pontificio Consiglio della Cultura, Dicastero della Santa Sede, in collaborazione con Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) e si avvale del  patrocinio del Coni, del Cip (Comitato italiano paralimpico) e del Ministero degli Esteri. Tra i partecipanti una signora di 90 anni, una squadra composta da ex giocatori, disabili, i calciatori di Roma e Lazio.

«Ci stiamo allenando e preparando da tempo – ha detto il sindaco di Roma, Virginia Raggi –. Roma è una città accogliente e noi vogliamo ribadire l’impegno di tutti per renderla migliore anche attraverso lo sport, uno strumento per ottenere la collaborazione di tutti intorno ad un unico obiettivo. Nella nostra città manca però lo spirito di comunità ecco perché abbiamo pensato a questo evento con il quale diciamo “Roma c’è e lavora per la pace”». Per il presidente del Coni, Giovanni Malagò, «Lo sport è l’unico capace di abbattere ogni barriera e evitare distinzioni religiose, sociali, culturali. Grazie a questa iniziativa correranno insieme tanti minori, anche coloro che attendono l’esito dello “ius soli”».

L’assessore capitolino allo Sport, Daniele Frongia, ha ricordato che l’amministrazione «investe in progetti sportivi per il sociale a favore di giovani, anziani e disabili perché lo sport va ben oltre all’esercizio fisico ma trasmette valori importanti». Monsignor Melchor Sanchez De Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura, ha spiegato che l’idea di una maratona interreligiosa è nata due anni fa. «Al di là del beneficio fisico lo sport è una attività perfettamente inutile – ha detto – ma sono proprio queste attività gratuite che ci rendono più umani e noi in questo momento abbiamo bisogno di gesti semplici».

Il presidente del Cip, Luca Pancalli,
ha ribadito che attraverso questa manifestazione sarà possibile «veicolare un messaggio universale» anche grazie ad una disciplina sportiva che coinvolgerà tutta la città. «È possibile ottenere la pace intesa come armonia ed equilibrio anche con l’inclusione dei disabili». Se per il presidente della Fidal, Alfio Giomi, la corsa «è strumento di pace perché esprime libertà e possibilità di dialogare con gli altri», per Mario Pescante, membro del Cio, «Una manifestazione così importante poteva essere organizzata solo nella “Roma caput mundi”». Presenti alla conferenza anche la cantante Annalisa Minetti che parteciperà alla “Via Pacis” e l’ex calciatore della Roma è campione del mondo con la Nazionale nel 2006, Simone Perrotta.

3 luglio 2017