Via libera al regolamento europeo sull’intelligenza artificiale

L’Europarlamento ha approvato la legge che intende coniugare sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali e innovazione. Messe fuori legge alcune applicazioni

Il Parlamento europeo riunito in plenaria a Strasburgo ha approvato ieri, 13 marzo, la legge Ue sull’intelligenza artificiale (Ia). 523 i voti favorevoli, 46 i contrari e 49 gli astenuti, su un testo che è frutto dell’accordo raggiunto con gli Stati membri nel dicembre 2023. L’obiettivo: «Proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di Ia ad alto rischio, promuovendo nel contempo l’innovazione e assicurando all’Europa un ruolo guida nel settore».

Il regolamento dovrebbe essere adottato definitivamente prima della fine della legislatura, quindi ad aprile. La legge deve essere formalmente approvata dal Consiglio; entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue e inizierà ad applicarsi 24 mesi dopo l’entrata in vigore.

Le nuove norme mettono fuori legge alcune applicazioni di intelligenza artificiale che minacciano i diritti dei cittadini. Tra queste, «i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili e l’estrapolazione indiscriminata di immagini facciali da internet o dalle registrazioni dei sistemi di telecamere a circuito chiuso per creare banche dati di riconoscimento facciale». Saranno vietati anche i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, i sistemi di credito sociale, le pratiche di polizia predittiva (se basate esclusivamente sulla profilazione o sulla valutazione delle caratteristiche di una persona) e i sistemi che manipolano il comportamento umano o sfruttano le vulnerabilità delle persone.

Il relatore del provvedimento Brando Benifei ha parlato di «giornata storica. La prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale – ha detto – è finalmente realtà». Soddisfazione, nelle parole dell’eurodeputato, per l’ampia maggioranza raggiunta, «segno che il Parlamento è stato unito nel negoziare con il Consiglio». Il testo finale, ha aggiunto, «include moltissime delle nostre priorità, come maggiori e più stringenti divieti sugli usi più pericolosi, che si applicheranno già entro l’anno, all’obbligo di valutazione d’impatto sui diritti fondamentali, alla protezione dei lavoratori, della democrazia e dell’ambiente, fino alla regolamentazione dei grandi modelli e la riconoscibilità dei deepfakes, così come la trasparenza sui contenuti coperti da copyright a tutela di artisti e giornalisti». Ora è il momento di «concentrarsi sull’attuazione, sugli investimenti, sulla condivisione delle capacità dei supercomputer e sul lavoro con i partner internazionali, per affermare un nostro modello di sviluppo dell’Ia che metta l’essere umano davvero al centro».

Per Dragos Tudorache, coordinatore della commissione per le libertà civili, «l’Ue ha mantenuto la promessa. Abbiamo collegato per sempre il concetto di intelligenza artificiale ai valori fondamentali che costituiscono la base delle nostre società. Ci aspetta molto lavoro che va oltre la legge sull’Intelligenza artificiale. Essa ci spingerà a ripensare il contratto sociale che sta alla base delle nostre democrazie. Insieme ai nostri modelli educativi, ai nostri mercati del lavoro, al modo in cui conduciamo le guerre». La legge sull’Ia «non è la fine del viaggio, ma piuttosto il punto di partenza per un nuovo modello di governance basato sulla tecnologia. Ora dobbiamo concentrarci per trasformarla da legge sui libri a realtà sul campo».

14 marzo 2024