Via libera ai probiotici per prevenire le allergie
Presentate le nuove linee guida internazionali dell’Organizzazione mondiale per le allergie coordinate dal Bambino Gesù. In Italia, colpito 1 bambino su 4
Presentate le nuove linee guida internazionali dell’Organizzazione mondiale per le allergie coordinate dal Bambino Gesù. In Italia, colpito 1 bambino su 4
L’uso dei probiotici per prevenire le allergie. L’indicazione arriva direttamente dall’Organizzazione mondiale per le allergie (Wao), che ne raccomanda l’uso, indicando una nuova frontiera nella lotta a una delle malattie croniche più diffuse al mondo. La validazione scientifica dei benefici per la salute di questi particolari microrganismi alimentari è contenuta nelle nuove linee guida internazionali per la prevenzione delle allergie, elaborate da un gruppo di lavoro coordinato dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, presentate questa mattina, mercoledì 28 gennaio, alla vigilia del Congresso internazionale “Allergie in età pediatrica: dal mito alla realtà” promosso da Wao e Bambino Gesù, alla presenza dei maggiori esperti mondiali del settore.
Le varie forme di allergia, spiegano gli esperti del Bambino Gesù, possono essere considerate una delle epidemie del XXI secolo: colpiscono circa il 30% della popolazione pediatrica mondiale e si posizionano al terzo posto, dopo ipertensione a artrosi/artrite, nella classifica delle malattie croniche più diffuse. In Italia ne soffrono 25 bambini su 100 e il fenomeno è in costante crescita. Secondo i dati riportati nelle nuove linee guida della Wao, «con la somministrazione di probiotici in gravidanza, durante l’allattamento e al bambino dopo la nascita, il rischio di sviluppare allergie (in particolare l’eczema) si riduce sensibilmente con ricadute positive sulla salute pubblica e consistenti risparmi in termini di spesa sanitaria».
Rinite (al 35% tra i 13-14enni e al 40% tra i piccoli in età pediatrica), ma anche asma (9,5% dei bambini) e allergie alimentari (3% della popolazione pediatrica). Questi i “volti” dell’allergia che in Italia colpisce il 25% dei bambini e il 35% dei ragazzi di 13-14 anni: numeri più che triplicati negli ultimi 20 anni. Tra le cause di questa impennata, per gli esperti, la crescita. L’allergia infatti viene considerata una «malattia del mondo sviluppato»: il diminuito contatto con alcuni elementi naturali, la qualità dell’aria che si respira, nuclei famigliari ridotti (i primogeniti o i figli unici sono a maggior rischio di malattia allergica), la minore esposizione al sole sono tutti fattori che intervengono a modificare il sistema immunologico predisponendo, soprattutto i più piccoli, allo sviluppo di allergie.
L’obiettivo, allora, è prevenire. In questa direzione si è mosso il lavoro dell’Organizzazione mondiale per le allergie, con la pubblicazione delle linee guida, alla quale seguirà l’elaborazione delle raccomandazioni sull’uso dei prebiotici e della vitamina D nella prevenzione delle malattie allergiche. I lavori sono coordinati da Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e da Ruby Pawankar, past-president Wao e professoressa di Allergologia al Dipartimento di Pediatria della Nippon Medical School a Tokyo.
28 gennaio 2015