In vista delle elezioni politiche del 4 marzo, l’Alleanza contro la povertà si rivolge direttamente ai candidati, rinnovando il suo appello a mantenere alta la soglia di attenzione sulle misure di contrasto alla povertà. «Come ribadito in diverse occasioni in queste ultime settimane, con l’introduzione del reddito d’inclusione (Rei) – si legge in un comunicato stampa diffuso oggi, 13 febbraio, si è data prova di serietà e concretezza, attraverso una scelta storica che ha dotato l’Italia di una misura nazionale e strutturale contro la povertà assoluta». La misura, prosegue la nota, «va però completata, per non aggiungere il Rei alla lunga serie di riforme incompiute del nostro Paese».

In concreto, l’Alleanza chiede che venga estesa la copertura del Rei e venga incrementato il contributo economico attraverso l’adozione di un piano nazionale pluriennale. La strada indicata è quella di mettere al centro il welfare locale per costruire nei territori le risposte più adatte alle esigenze delle persone, chiamando in causa dunque i Comuni, «titolari del Rei», e le altre realtà territoriali. «Riteniamo che si debba fare del Rei il punto di partenza di una stagione di rinnovamento del welfare – si legge ancora nel comunicato – evitando misure una tantum e concentrandosi su interventi strutturali, garantendo universalismo nell’accesso e mettendo in primo piano le condizioni effettive di bisogno e non l’appartenenza a specifiche categorie».

L’invito, in sostanza, è a «completare» il percorso del Reddito d’inclusione. In Italia infatti vivono in povertà assoluta 4,75 milioni di persone, pari al 7,9% della popolazione complessiva. «Di questi – spiegano dall’Alleanza – il 53% (pari a 2,5 milioni di individui) riceveranno il Rei, mentre il restante 47% (vale a dire oltre 2 milioni di individui) ne resta, ad oggi, escluso». Ancora, l’ammontare dei contributi economici resta «lontano dal coprire la distanza tra il reddito degli utenti e la soglia di povertà assoluta, al di sotto della quale è impossibile soddisfare adeguatamente le proprie esigenze primarie (alimentazione, casa, vestiario, trasporti e altre necessità di base)».

L’Alleanza contro la povertà chiede che il Rei venga esteso a tutti i poveri e vengano incrementati gli importi, «così da dotare l’Italia di una misura contro la povertà assoluta rivolta a chiunque sperimenti tale condizione e che sia di valore adeguato». Portando la lotta alla povertà fuori dall’elenco dei «numerosi ritardi» del welfare italiano.

13 febbraio 2018