Verso la Giornata mondiale delle migrazioni

Domenica 18 gennaio, complice il viaggio del Papa nelle Filippine, l’appuntamento verrà celebrato nelle parrocchie e nelle diverse comunità etniche. Monsignor Felicolo: «Puntare su conoscenza e confronto»

Fraternità, accoglienza, solidarietà: sono le parole chiave della 101ma edizione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, dedicata al tema «Chiesa senza frontiere, Madre di tutti», che ricorre domenica 18 gennaio. Un appuntamento voluto dalla Fondazione Migrantes per promuovere il dialogo e l’incontro tra le comunità straniere, e favorire l’integrazione: «Negli anni scorsi la Giornata si celebrava con l’Angelus a San Pietro – spiega monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio diocesano per le migrazioni -, ma complice il viaggio del Papa nelle Filippine, ci dedicheremo agli incontri nelle diverse comunità etniche e nelle parrocchie, e a momenti di preghiera».

Preghiera, ma anche riflessione e confronto sul messaggio scritto da Papa Francesco per la giornata, che disegna l’immagine della Chiesa – madre, capace di «allargare le sue braccia per accogliere tutti i popoli senza distinzioni e senza confini», rinnova la cultura dell’accoglienza verso tutti e – spiega ancora monsignor Felicolo – «ci offre un respiro ampio, quello che viene dalla Parola di Dio, e dovrebbe essere proprio di ogni cristiano». La Giornata del migrante è l’occasione per leggere i numeri della migrazione in Italia, che parlano di oltre 170mila persone sbarcate nei porti del sud nel 2014, con un aumento esponenziale dei migranti in fuga da zone di guerra; 66mila circa quelli accolti in centri di prima e seconda accoglienza.

Drammatico il bilancio dei morti nel mar Mediterraneo (3mila), angosciante quello dei bambini dispersi (3.500). L’anno trascorso ha segnato un ulteriore aumento nel numero di italiani emigrati all’estero, in gran parte disoccupati, che raggiungono ormai la cifra complessiva di 4,5 milioni a fronte di 5 milioni di immigrati presenti nel nostro Paese. Un ritorno al passato, che «ci aiuta – sottolinea il direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano – a comprendere meglio la complessità del fenomeno migratorio, e ci ricorda che emigrare per migliorare le proprie condizioni di vita è sempre sfida complessa e dolorosa».

Il Papa ha parlato di una «globalizzazione della carità e della cooperazione per migliorare le condizioni dei migranti»: per monsignor Felicolo è «un invito a puntare l’attenzione alla condizione dell’uomo, impegnandosi per portare la pace nelle zone di guerra, e favorendo il progresso dei popoli dove ci sono situazioni di povertà ed estrema miseria», e una spinta al quel lavoro lungo e paziente che punta a «favorire la cultura dell’incontro, contro la diffidenza e la paura, creando le condizioni di lavoro, perché i migranti possano vivere onestamente, e puntando sulla conoscenza e il confronto».

Attenzione e gratitudine per lavoro di mediazione verso gli stranieri è stato infine espresso in un messaggio dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla Fondazione Migrantes: definendo indispensabile «ogni sforzo per garantire i diritti inalienabili delle persone e il rispetto della loro dignità», Napolitano ha ribadito che «la preziosa attività svolta dalla Fondazione Migrantes e dal volontariato laico costituisce un importante supporto dell’azione dello Stato e degli enti territoriali, in nome dei comuni valori della solidarietà e dell’accoglienza».

 

16 gennaio 2015