Verso la Cop26, i leader religiosi Uk: «Uniti nella cura del mondo

I capi delle religioni del Regno Unito firmano la “Dichiarazione multireligiosa di Glasgow”. «Dobbiamo cambiare per garantire a tutti qualità di vita e speranza»

Il vescovo cattolico di Salford John Arnold, responsabile per l’ambiente per la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, il vescovo cattolico di Argyll Brian McGee, presidente del comitato cattolico per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale scozzese, e il vescovo anglicano di Norwich Graham Usher, portavoce, sempre per l’ambiente, della Chiesa d’Inghilterra. Ma anche la presidentessa della Chiesa metodista Sonia Hicks e la segretaria generale dell’Unione battista della Gran Bretagna Lynn Green, l’arcivescovo della Chiesa copta ortodossa di Londra Angaelos e i rappresentanti delle comunità ebraica, musulmana, baha’i, sikh, buddista e gianista. C’è la firma di tutti i leader religiosi del Regno Unito in calce alla “Dichiarazione multireligiosa di Glasgow per la Cop26”, la 26ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà appunto a Glasgow, in Scozia, dal 31 ottobre al 12 novembre 2021, sotto la presidenza del Regno Unito.

«Le nostre comunità di fede sono unite nella cura della vita umana e del mondo naturale», si legge nel testo, nel quale si ricorda ai governi «il loro impegno, preso alla Conferenza di Parigi del 2015, di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi». Sempre ai governi i leader religiosi britannici rivolgono la richiesta di intervenire «per evitare danni e migrazioni forzate provocati dal cambiamento climatico. Anche se abbiamo convinzioni politiche e dottrinali diverse – affermano – condividiamo la convinzione che dobbiamo cambiare per garantire a tutti una qualità di vita e la speranza a persone di ogni età, comprese le generazioni future».

22 settembre 2021