Verso il XVI Sinodo dei vescovi

Presentato il documento preparatorio. Il “nodo” della «mancanza di fede e corruzione anche all’interno della Chiesa», chiamata a fare i conti con il “clericalismo”, le minoranze cristiane in difficoltà e le «ferite causate da quanti fomentano divisioni»

«Un itinerario che si inserisce nel solco dell’aggiornamento della Chiesa proposto dal Concilio Vaticano II». È questo il senso del Documento preparatorio della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, presentato oggi, 7 settembre, nella sala stampa vaticana dal cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, dai sottosegretari della segreteria del Sinodo monsignor Luis Marín de San Martín e suor Nathalie Becquart Xavière. Hanno partecipato alla presentazione anche due consultori: la professoressa Myriam Wijlens, ordinario di Diritto Canonico all’Università di Erfurt (Germania), e don Dario Vitali, ordinario nella facoltà di Teologia della Gregoriana.

La Chiesa si interroga sul significato della sinodalità nel Terzo Millennio. Il Documento indica i principali obiettivi «per la qualità della vita ecclesiale e lo svolgimento della missione di evangelizzazione», che «declinano la sinodalità come forma, come stile e come struttura della Chiesa». Il Documento si compone di 12 pagine, suddivise in quattro parti e 32 punti. Servirà a preparare il cammino sinodale nella prima fase, quella «di ascolto e consultazione del Popolo di Dio nelle Chiese particolari (ottobre 2021 – aprile 2022)». Lo schema del Documento, che è accompagnato da un Vademecum disponibile sul sito del Sinodo, è fondato su cinque aspetti: traccia le caratteristiche salienti del contesto contemporaneo, a cominciare dalla situazione creata a  livello globale dalla pandemia; illustra i riferimenti teologici fondamentali per una corretta comprensione e pratica della sinodalità; offre alcuni spunti biblici; illustra alcune prospettive a partire dalle quali rileggere le esperienze di sinodalità vissuta; espone alcune piste per articolare questo lavoro di rilettura nella preghiera e nella condivisione.

Affrontando la situazione attuale, il Documento, sottolinea che «non possiamo nasconderci che la Chiesa stessa deve affrontare la mancanza di fede e la corruzione anche al suo interno». Il riferimento è in particolare alla spinosa questione degli abusi sessuali, di potere e di coscienza: «La Chiesa tutta è chiamata a fare i conti con il peso di una cultura impregnata di clericalismo, che eredita dalla sua storia, e di forme di esercizio dell’autorità su cui si innestano i diversi tipi di abuso». Ma i motivi di speranza non mancano: «A dispetto delle nostre infedeltà, lo Spirito continua ad agire nella storia e a mostrare la sua potenza vivificante. Proprio nei solchi scavati dalle sofferenze di ogni genere patite dalla famiglia umana e dal Popolo di Dio stanno fiorendo nuovi linguaggi della fede e nuovi percorsi in grado non solo di interpretare gli eventi da un punto di vista teologale ma di trovare nella prova le ragioni per rifondare il cammino della vita cristiana ed ecclesiale».

Altro nodo è quello delle minoranze cristiane in difficoltà ma anche delle ferite causate da quanti fomentano divisioni nella Chiesa. «All’interno di questo contesto, la sinodalità rappresenta la strada maestra per la Chiesa», si legge nel documento.  Ma una Chiesa sinodale, in un cammino «a cui tutti siamo chiamati», è anche «un segno profetico soprattutto per una comunità delle nazioni incapace di proporre un progetto condiviso, attraverso il quale perseguire il bene di tutti: praticare la sinodalità è oggi per la Chiesa il modo più evidente per essere “sacramento universale di salvezza”».

L’ultima parte del Documento riprende «l’interrogativo fondamentale» posto all’inizio: una Chiesa sinodale, annunciando il Vangelo, “cammina insieme”: come questo “camminare insieme” si realizza oggi nella vostra Chiesa particolare? Quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere nel nostro “camminare insieme”? Vengono così indicate alcune azioni concrete da seguire su tre piani distinti: lo stile con cui la Chiesa vive e opera ordinariamente; le strutture e i processi ecclesiali; i processi e gli eventi sinodali. Il Documento si conclude elencando “dieci nuclei tematici da approfondire”: i compagni di viaggio; ascoltare; prendere la parola; celebrare; corresponsabilità nella missione; dialogo nella Chiesa e nella società; dialogo con le altre confessioni cristiane; partecipazione; discernimento e decisione; formazione alla sinodalità. Infine, l’invito a realizzare un report di una decina di pagine che sintetizzi la consultazione.

Il cardinale Grech ha sottolineato «le disposizioni con cui ci prepariamo a vivere questa tappa fondamentale della vita della Chiesa», a cominciare dalle celebrazioni inaugurali (il 10 ottobre del Papa, la domenica successiva nelle singole diocesi) «che costituiscono il cuore e rivelano il senso di quello che andiamo a fare. Un Sinodo non si comprende se non alla luce dell’azione dello Spirito Santo”, non è “un gioco delle parti”, perché altrimenti – ha concluso – finirebbe per ridursi a un sondaggio, dentro i meccanismi dell’opinione pubblica».

7 settembre 2021