Venezia, stanziati 20 milioni per gli interventi più urgenti

Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza. Il premier Conte: «Al lavoro per il piano per gli indennizzi». Caritas diocesana: strutture aperte h24. Timore per nuovo picco di marea

Il Consiglio dei ministri ha deliberato nella giornata di ieri, 14 novembre, lo stato di emergenza per Venezia. Il premier Giuseppe Conte riferisce via Twitter che sono stati stanziati 20 milioni: «I primi fondi per gli interventi più urgenti, a sostegno della città e della popolazione». Ora il governo è al lavoro «per il piano per gli indennizzi a privati e commercianti e per rifinanziare la legge speciale per Venezia».


La Chiesa della diocesi lagunare intanto è mobilitata per venire incontro ai disagi e alle difficoltà delle persone colpite dall’eccezionale acqua alta della notte tra il 12 e il 13 novembre. A raccontarlo è il direttore della Caritas diocesana Stefano Enzo, raggiunto dall’Agenzia Sir. «Abbiamo messo a disposizione di chi ne abbia bisogno 70 posti letto», riferisce. A oggi sono una quindicina le persone anziane che vivendo in appartamenti privi di corrente elettrica e riscaldamento dalla notte dell’acqua alta e della mareggiata, sono state accolte trovando ricovero e pasti caldi presso le strutture diocesane: il dormitorio e la mensa Caritas vicino al piazzale Roma e il Seminario patriarcale della Salute.

«Stiamo collaborando con la Protezione civile – prosegue Enzo – e siamo disposti ad accogliere tutte le richieste e le segnalazioni provenienti dalle comunità». Disponibile anche un numero di telefono, per le richieste di aiuto: 3341032714. Al momento la situazione è «piuttosto tranquilla» ma si teme un nuovo picco di marea per la giornata di oggi, 15 novembre. Per questo «terremo le strutture aperte – compresa la mensa della Tana a Castello – h24 almeno fino a domenica – annuncia il direttore della Caritas veneziana -. La vera emergenza è quella dei negozianti che hanno avuto danni enormi nei loro esercizi».

15 novembre 2019