Il dramma dei bambini siriani raccontato da Salvatores

Il regista ha prestato la voce a un video di Save The Children, presentato alla mostra di Venezia, che racconta il conflitto dalla parte dei più piccoli

Save the Children ha portato il dramma dei bambini siriani alla 74ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia attraverso un video che evidenzia una città devastata dai bombardamenti e racconta le storie di alcuni minori che vivono ogni giorno nel terrore.  Ad oltre sei anni dall’inizio del conflitto in Siria, il regista e sceneggiatore Gabriele Salvatores ha prestato la sua voce ai piccoli testimoni al fine di tenere alta l’attenzione del mondo sui quasi 6 milioni di bambini che quotidianamente subiscono le conseguenze della guerra, dei bombardamenti e delle violenze.

«Non è un film, sta accadendo adesso» è lo slogan scelto per l’iniziativa dall’organizzazione che ha fatto installare sul Lido una porta rossa: chi l’ha aperta è stato proiettato nella quotidianità siriana fatta di distruzione e morte. Le immagini di una città siriana rasa al suolo dalle bombe sono state realizzate da un drone in volo. Il video si apre con la testimonianza di un bambino di cinque anni, Nur, e Salvatores spiega che non riesce a dormire, ha paura di non svegliarsi più. Il regista racconta dei milioni di bambini che hanno perso la casa, i propri cari, impossibilitati ad andare a scuola perché sono oltre quattro mila quelle bombardate.

Racconta di «bambine che finiscono in spose pur di aver qualcuno che si occupi di loro – dice Salvatores – Bambini che sono costretti a lavorare fin da piccolissimi e spesso vengono reclutati da gruppi armati. Molti sognano di morire per poter andare in Paradiso e avere così un posto dove mangiare e stare al caldo».

Chi ha aperto la porta rossa ha scoperto che in Siria due bambini su tre hanno perso un famigliare, mentre uno su quattro rischia conseguenze gravissime sulla propria salute mentale. «Sono infanzie perdute, spesso mai vissute – ha concluso il regista – e questo non è un film: sta accadendo adesso, in questo momento».

Madrina dell’iniziativa è stata l’attrice Giulia Bevilacqua, presente a Venezia con “Il contagio”. Il progetto di sensibilizzazione di Save the Children, che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, si è tenuto all’interno della rassegna “Isola Edipo”, nel luogo dove è ormeggiata la storica barca di Pier Paolo Pasolini “Edipo Re”. L’iniziativa è stata realizzata anche grazie alla collaborazione con la mostra fotografica “Fino alla fine del mare” di Jacopo Di Cera.

 

4 settembre 2017