Vallini: «Il Signore ci chiederà conto di questa epoca storica»
Il cardinale intervenuto alla presentazione del programma pastorale Caritas per l’anno del Giubileo. Tra le novità, il Fondo famiglia per i nuclei in difficoltà
Il cardinale vicario intervenuto alla presentazione del programma pastorale della Caritas per l’anno del Giubileo. Tra le novità, il Fondo famiglia per i nuclei in difficoltà
«Vivere il Giubileo non significa soltanto accogliere una grazia interiore, e meno ancora celebrare un rito religioso. Deve significare, invece, sperimentare e imprimere, a livello di pensiero e di comportamenti, un dinamismo nuovo di misericordia che diventa anima e fine delle relazioni umane quotidiane. Misericordia è gratuità: dono di Dio, a nostra volta da ridonare ai fratelli con gli stessi sentimenti di Cristo Gesù». Così il cardinale Agostino Vallini ha sollecitato gli oltre 800 operatori pastorali che ieri, giovedì 22 ottobre, hanno preso parte alla presentazione del programma pastorale della Caritas di Roma, alla Lateranense.
Il vicario di Roma ha introdotto i lavori dell’assemblea illustrando le iniziative diocesane per l’Anno Santo. «La misericordia – ha sottolineato – è Dio amore, generato nella comunione trinitaria, che si è manifestato e fatto carne in Gesù. Non è un concetto astratto, ha un volto e una persona che è venuta al mondo ed è vissuta come noi. Ha portato sollievo e ha allargato le braccia sulla croce dove ha mostrato cos’è l’amore di Dio. Se vogliamo comprendere quale è l’alternativa al mondo che soffre, dobbiamo incrociare lo sguardo con il Crocifisso». Il cardinale Vallini, riferendosi alla città di Roma, ha inoltre aggiunto: «Il Signore ci chiederà conto di questa epoca storica, di che cosa abbiamo fatto in quel tempo in cui a Roma c’era molto sconforto e direi anche arrabbiatura. Il Giubileo, per ognuno di noi, deve essere occasione per avere occhi nuovi e cogliere le sofferenze umane: la sofferenza di sentirsi abbandonati, di non avere speranza. Un atteggiamento che deve diventare comportamento, stile, interesse e passione».
Nel corso dell’incontro sono state illustrate dai responsabili della Caritas le principali iniziative che l’organismo diocesano promuoverà nel corso del Giubileo: la Porta Santa della Carità all’Ostello Don Luigi Di Liegro e alla Mensa San Giovanni Paolo II a via Marsala, che il Papa varcherà il 18 dicembre alle 16.30; le iniziative a favore delle famiglie in difficoltà con l’istituzione di un Fondo famiglia e la campagna “Rimetti a noi i nostri debiti”; l’accoglienza dei rifugiati nelle parrocchie di Roma; il Giubileo dei operatori della carità, in programma il 17 marzo nella basilica di San Giovanni in Laterano; le domeniche della Misericordia nelle comunità parrocchiali. «Un itinerario di ricerca dei luoghi e degli spazi in cui discernere la presenza di Dio nella vita degli esclusi» ha spiegato il direttore della Caritas diocesana mondignor Enrico Feroci. «L’originalità di questa ricerca – ha detto – è l’impegno di rendere possibile la prossimità della comunità cristiana e degli uomini di buona volontà alle situazioni di sofferenza dei poveri, senza i quali la Chiesa non è concepibile come “l’icona” di Cristo».
Le iniziative che l’organismo pastorale propone per l’anno Giubilare si affiancano alle consolidate attività di animazione che promuove nella diocesi di Roma: corsi di formazione per operatori parrocchiali e per i volontari dei servizi diocesani; percorsi esperienziali sui temi della pace e dell’intercultura; incontri nelle scuole. Nel nuovo anno, in particolare, vengono proposte alle comunità parrocchiali cinque iniziative: “La carità va a scuola”, per la sensibilizzazione al volontariato ed esperienze di servizio rivolte a studenti delle scuole superiori e gruppi del dopo cresima; “A pace e acqua”, la campagna internazionale per il diritto all’acqua; il percorso “Quale politica per il bene comune: la corresponsabilità come paradigma rivoluzionario” per riaffermare il senso di appartenenza comunitaria nell’ambito della politica; “(S)Lottiamo contro l’azzardo” con iniziative di sensibilizzazione nell’ambito delle parrocchie e dei gruppi giovanili; “La rete diocesana dei centri di ascolto”, programmi e iniziative per diffondere il coordinamento e la formazione tra gli animatori parrocchiali.
23 ottobre 2015