Vallini: «Il carisma di Madre Teresa, patrimonio spirituale per la Chiesa»

Nella basilica lateranense la veglia alla vigilia della canonizzazione. «Chiediamo il dono di fare le cose ordinarie con amore straordinario»

Nella basilica lateranense la veglia alla vigilia della canonizzazione, presieduta dal cardinale vicario. «Un modello di vita plasmato dalla fede e vissuto nella carità operosa»

«Sarebbe felice di vedere la sua famiglia qui riunita in preghiera». Padre Juan Pablo Rodriguez, da due anni appartenente ai Missionari della Carità, non ha dubbi: per Madre Teresa sarebbe una grande gioia vedere insieme tanti suoi figli spirituali. Ed erano moltissimi venerdì sera, 2 settembre, alla veglia “Irradiando la luce di Cristo: una chiamata alla santità”. Organizzata dalle Missionarie della Carità per la canonizzazione della Madre, si è svolta nella basilica lateranense ed è stata presieduta dal cardinale vicario Agostino Vallini. Migliaia di fedeli, tra i quali tantissimi missionari, erano assiepati a San Giovanni. Seduti o inginocchiati per terra nella navata centrale e nei corridoi laterali, sui gradini delle cappelle, ai piedi dei confessionali, hanno pregato per due ore alla presenza del Santissimo Sacramento e recitato il Rosario. Tanti i sacerdoti che hanno confessato incessantemente dislocati in vari punti della cattedrale.

Guardandosi intorno, padre Juan Pablo, che a Roma risiede nella casa dei Missionari a Tor Fiscale, si commuove. Pensa alla canonizzazione e ai tanti «brother» e «sister» a Roma per la prima volta. «Quello che sta accadendo in questi giorni non si vedrà mai più – spiega -. È la festa della “famiglia”. Sono venuti da ogni parte del mondo per la Madre e per la maggior parte di loro è la prima volta qui a Roma. Poi torneranno alle loro missioni e qui non verranno più». Accanto all’altare è stato sistemato un grande ritratto della Madre davanti al quale famiglie e consacrati hanno sostato qualche istante in preghiera prima dell’immancabile selfie. In solenne processione è stato poi portato accanto all’altare il reliquiario contenente il sangue di Madre Teresa.

È stata un «modello di vita plasmato dalla fede e vissuto nella carità operosa» ha sottolineato il cardinale Vallini. La Madre spesso ripeteva che «la santità non è un lusso per pochi, è un semplice dovere per te e per me». Desiderio di santità che è riuscita a portare a compimento «attraverso la vita quotidiana ordinaria vissuta con amore straordinario», ha evidenziato Vallini ricordando che ogni giorno la Madre faceva cose semplici ma «con grande amore, e l’amore ai poveri è stata la via per vivere in modo semplice ed efficace l’amore a Dio, contemplato costantemente in Gesù Crocifisso, attingendo forza, entusiasmo ed energia nell’Eucaristia quotidiana».

La caratteristica di Madre Teresa è stata la sua capacità di darsi agli altri in modo totale e «in una forma universale – ha affermato il cardinale -. Non faceva distinzioni tra le persone, non si è limitata a una nazione o una religione e in questo senso è stata una grande protagonista della storia del nostro tempo». Per Vallini «il carisma di Madre Teresa è un grande patrimonio spirituale non solo per la famiglia dei Missionari e delle Missionarie della Carità ma per la Chiesa intera, per ciascuno di noi, per il mondo e per tutte le religioni. Anche a noi il Signore non chiede di fare grandi cose ma di rimanere in Lui e di adempiere ai piccoli e semplici impegni quotidiani con un grande cuore. Chiediamo al Signore, per intercessione di Madre Teresa, di fare nostro questo programma di vita evangelica: vivere di fede sincera e fare per amore le cose ordinarie con amore straordinario, con preferenza ai più poveri tra i poveri. Chiediamo di servire con umiltà e carità, con zelo e fervore, tutti i giorni della nostra vita».

Durante la veglia, animata dal Coro della Diocesi di Roma, si è pregato per la pace nel mondo e in ogni cuore, per la santità delle famiglie, dei religiosi e specialmente dei sacerdoti e dei missionari di misericordia.

5 settembre 2016