Una “Valigia di salvataggio” contro la violenza sulle donne

Pronto uno spot televisivo per la campagna di informazione e sensibilizzazione. La Onlus Salvamamme aiuta le donne che fuggono dalla violenza domestica

La fuga dalla violenza domestica è necessaria e possibile ma va sostenuta e accompagnata: è questo il messaggio e lo scopo dell’iniziativa “Valigia di salvataggio: per non tornare indietro” e del nuovo spot, per una campagna di informazione e sensibilizzazione, che è stato presentato in anteprima ieri sera, 23 novembre, presso il Circolo dei Funzionari della Polizia di Stato, sul Lungotevere Flamino.

«Abbiamo voluto dipingere il buio dal quale ogni donna può e deve uscire – ha detto l’attrice Barbara De Rossi, volto dello spot insieme al collega Alessio Boni -: il ricordo della violenza rimane alle spalle, il messaggio è che si può ricominciare». Solo mediante la musica e l’uso di immagini via via più luminose e positive, il regista Marco Santoro ha descritto da un lato la disperazione, dall’altro la speranza, in pochi minuti densi di emozione.

Lo spot è stato finanziato dalla Regione Lazio e dal Rotary Roma Club: «Ci siamo innamorati dell’iniziativa “Valigia di salvataggio” – ha dichiarato Marta Bonafoni, consigliera regionale e membro della commissione Politiche Sociali -: la donna capace di dire “no” alla violenza va affiancata e aiutata» anche mediante un’accoglienza concreta «per questo ogni provincia del Lazio avrà finalmente il suo centro antiviolenza e la sua casa-rifugio». Dai dati del progetto, presentati prima della cena benefica organizzata dalla Onlus Salvamamme per la raccolta di contributi finalizzati all’acquisto di materiali e servizi salvavita, emerge che non esiste una tipologia di donna maltrattata: la violenza è trasversale e colpisce donne italiane e straniere, di ogni ceto sociale e con qualsiasi titolo di studio.

«Molto spesso le donne scappano senza
portare nulla con loro, se non i figli – ha spiegato Grazia Passeri, presidente della Onlus Salvamamme che nel 2014 ha dato vita al progetto della valigia -: il nostro, grazie alla collaborazione con la Polizia di Stato che ha avviato due protocolli operativi, è un intervento immediato e concreto per permettere alle donne di affrontare l’emergenza della fuga nei giorni successivi all’abbandono della casa». Sono oltre 800 le valigie e valigine, composte per taglie, in base alla stagione e secondo le specifiche esigenze, che sono state consegnate negli ultimi tre anni nel Lazio a donne vittima di violenza e ai loro bambini. Oltre a capi di abbigliamento ed effetti per l’igiene personale, i trolley blu siglati con dei cuori rosa contengono un prontuario di numeri utili, una sim con un cellulare, un pass per l’accesso in un albergo o in un luogo sicuro per i primi giorni, assistenza psicologica, informazioni di carattere legale e sostegno negli spostamenti indispensabili.

Ma tutto questo ancora non basta:
«Miriamo alla realizzazione di una safe house – ha illustrato Passeri – ossia un luogo che garantisca tranquillità alla donna, in attesa di una sistemazione in una casa protetta». La struttura, pensata a completamento del supporto offerto nelle prime ore, appare indispensabile: «Da giugno le richieste delle valigie – ha spiegato ancora Passeri – sono raddoppiate: il fenomeno è sempre più preoccupante e rivela una vera e propria emergenza»: un allarme lanciato con forza a ridosso della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istitutita nel 1999 dalle Nazioni Unite e che ricorre il 25 novembre.

 

24 novembre 2017