Vaiolo delle scimmie: 6 i casi accertati dallo Spallanzani
La notizia diffusa dall’assessore regionale alla Sanità D’Amato. «4 i ricoverati, tutti in buone condizioni. Uno è seguito a domicilio. L’altro è il caso toscano». Prosegue l’indagine epidemiologica
La notizia arriva dall’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato: «Ho avuto notizia di un sesto caso di vaiolo da scimmie preso in carico dall’Istituto Spallanzani con un link di ritorno dalle Canarie». Aumentano quindi i casi accertati. «Attualmente – prosegue D’Amato – sono quattro i ricoverati tutti in buone condizioni cliniche. Uno è seguito a domicilio. L’altro è il caso toscano. Prosegue l’indagine epidemiologica. Nessun allarme – afferma – ma il sistema di sorveglianza infettivologica è in stato di massima attenzione». Sono in corso infatti accertamenti su altri casi sospetti: 16 i contatti in isolamento.
Intanto i ricercatori dello Spallanzani hanno completato «la prima fase dell’analisi della sequenza del dna del Monkeypox virus dei primi tre casi italiani», informano dall’Istituto. I campioni risultati postivi sono tutti affini al ceppo dell’Africa Occidentale «con una similarità del 100% con i virus isolati in Portogallo e Germania». Pertanto, «potremmo essere anche in Italia di fronte a un virus “paneuropeo”, correlato con i focolai in vari Paesi europei, in particolare quello delle Isole Canarie», evidenziano gli esperti.
Per quanto riguarda la ricerca, la rivista The Lancet Infectious Diseases riporta uno studio relativo a 7 casi registrati in Gran Bretagna tra il 2018 e il 2021, che ha mostrato alcuni benefici grazie alla terapia con uno degli antivirali (tecovirimat) sviluppati per il vaiolo umano e usato ‘off label’ su questi pazienti. Secondo lo studio – coordinato da Nick Price del Guy’s & St Thomas’ NHS Foundation Trust -, la terapia con tecovirimat potrebbe ridurre la durata dei sintomi e della contagiosità.
25 maggio 2022