Us Acli, torneo delle parrocchie: trionfano gli ortodossi
Festa dell’integrazione nella finale della manifestazione di calcio a 5, all’Isola Solidale. Lojudice: «Parlare molto di più delle belle iniziative»
Festa dell’integrazione nella finale della manifestazione sportiva di calcio a 5 all’Isola Solidale. Lojudice: «Bisogna parlare molto di più delle belle iniziative»
Hanno battuto in finale per 11 a 7 la squadra della parrocchia San Giuda Taddeo a Colli Albani. Un successo che ha consentito agli ortodossi della chiesa dedicata alla Presentazione al tempio della Madre di Dio di vincere la VII edizione del torneo interparrocchiale di calcio a 5 “San Giovanni Paolo II”, promosso dall’Unione sportiva delle Acli di Roma in collaborazione con le Acli provinciali e il Servizio diocesano per la pastorale giovanile del Vicariato. La finale dei play off si è disputata ieri sera, lunedì 11 luglio, presso l’Isola Solidale, un’associazione che ospita 40 detenuti, tutti uomini, italiani e stranieri, in permesso premio o arrivati a fine pena, e persone agli arresti domiciliari o in difficoltà.
Al terzo posto si è classificata la parrocchia San Damaso, al Gianicolense, che ai play out ha battuto per 7 a 6 la squadra “B” della parrocchia SS. Trinità a Villa Chigi, che ha partecipato al torneo con due squadre. “Premio speciale “Fair Play” per la squadra della parrocchia Nostra Signora di Lourdes a Tor Marancia per aver giocato correttamente ogni partita. Il torneo si era aperto l’11 aprile scorso e ha visto scendere in campo 40 squadre provenienti da tutti i quartieri di Roma, in particolare da quelli periferici come Rebibbia, Tor Bella Monaca, Tor Tre Teste e Casal de’ Pazzi.
A contendersi il gradino più alto del podio anche tante squadre legate all’associazionismo romano e ai centri di accoglienza per immigrati: hanno partecipato per la prima volta al torneo i Centri Cas (Centri di accoglienza straordinaria) di via Standerini a Prenestina, quello di Pomezia e il Centro Cas di via Porrino all’Infernetto, e la squadra “VolontAcli”, composta dai ragazzi del servizio civile delle Acli di Roma. Hanno invece disputato il loro secondo torneo i giovani del Centro Sprar (Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati) San Michele e la formazione composta dagli operatori e dai disabili ospiti della casa famiglia “La Gabbianella”. In questi giorni in cui il tema dell’integrazione è in primo piano, il torneo ha visto giocare gomito a gomito ragazzi provenienti da realtà tanto diverse l’una dall’altra.
«Bisogna dare importanza e continuità a certe manifestazioni – ha dichiarato il vescovo Paolo Lojudice, ausiliare del settore Sud -. Spesso le cose belle vengono sottaciute mentre bisogna diffonderle e parlare molto di più di integrazione a partire dalle scuole. In tal senso hanno un grande potenziale anche le parrocchie». Anche lo sport, gli fa eco la presidente delle Acli romane Lidia Borzì, «si conferma strumento educativo, di inclusione e dialogo. È stato un torneo interculturale e interconfessionale perché hanno partecipato anche ragazzi ortodossi, musulmani, cattolici. Questa è stata una bella giornata per le Acli ma anche per questa città che ha bisogno di un maggior numero di reti solidali. Nessuno basta a se stesso». Luca Serangeli, presidente dell’Unione sportiva delle Acli di Roma, si è detto felice di aver disputato la finale presso l’Isola Solidale: «Chiudiamo questo torneo esattamente dove vorremmo riaprirlo l’anno prossimo – ha detto -; la nostra speranza è di vedere in campo per l’VIII edizione anche una squadra di quest’associazione. In quest’anno del Giubileo straordinario della Misericordia abbiamo voluto dare un segnale forte di accoglienza inserendo le squadre dei Centri Cas e di San Michele».
Presente alla finale anche Felice Pulici, ex portiere della Lazio che partecipò alla vittoria del primo scudetto dei biancocelesti nel 1974. «Il calcio è uno di quegli sport che può contribuire ad insegnare ai ragazzi a stare insieme – ha affermato -. Credo che questo tipo di manifestazioni debba essere organizzato con più frequenza e anche a livello istituzionale per insegnare seriamente ai ragazzi cosa significhi integrazione».
12 luglio