Us Acli al Comune: «Sostenere lo sport in periferia»
Al Corviale il congresso romano. Rinnovo dei vertici dell’associazione con 25 mila soci e 265 società sportive: «Non c’è solo lo stadio della Roma»
Al Corviale il congresso romano. Rinnovo dei vertici dell’associazione con 25 mila soci e 265 società sportive: «Non c’è solo lo stadio della Roma»
«Non è possibile far convergere ogni sforzo sullo stadio della Roma, per quanto importante. Non si tratta di una polemica, ma è necessario supportare le tante associazioni sportive, come l’Us Acli Roma che si impegnano ogni giorno per promuovere lo sport fra i più giovani, in particolare modo fra i più svantaggiati e fra quelli che vivono nelle periferie. Siamo ancora in attesa del rinnovo del contratto con Roma capitale per la piscina del Corviale dove tante famiglie riescono ad accedere alla pratica sportiva senza spendere capitali».
Lo ha dichiarato Luca Serangeli, presidente dell’Unione sportiva delle Acli di Roma, aprendo i lavori – sabato 28 – del XV congresso dell’associazione che ha avuto come slogan “Lo sport che vogliamo: inclusivo”. «Il luogo in cui ci troviamo oggi — ha aggiunto Serangeli — il campo dei miracoli-calcio sociale, è uno dei luoghi simbolo del riscatto delle periferie romane attraverso la pratica sportiva. Qui da anni una società affiliata all’Us Acli Roma porta avanti con un grande impegno l’idea dello sport, e in particolare del calcio, come strumento educativo e come sano anticorpo contro le devianze e l’emarginazione. Per questo abbiamo scelto di celebrare il XV congresso dell’Unione sportiva in questo centro che è una vera e propria stella polare, in tutta la città, per una reale integrazione soprattutto dei giovani».
Sono numerose le attività promosse: stagione calcio a 11 e 5 amatoriale; la stagione calcio a 5 e calcio a 8 giovanile; il trofeo delle parrocchie dedicato a Giovanni Paolo II; il trofeo “Fabio Gori”; i numerosi trofei e gare di pallavolo, ciclismo, atletica, arti marziali e danza. «Il nostro impegno – ha dichiarato Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia –è anche quello di utilizzare lo sport come porta sociale per favorire la presa in carico a tutto tondo di chi vive in condizione di disagio e quindi aiutare e assistere queste persone attraverso l’intero sistema delle Acli di Roma».
30 gennaio 2017