«Apprendendo la devastazione apportata dal passaggio dell’uragano Matthew, che ha provocato numerose vittime e causato danni considerevoli», il Papa esprime la sua «tristezza» e si associa «alla preghiera e alla sofferenza di tutti coloro che hanno perduto un proprio caro». È il telegramma inviato venerdì 7 ottobre dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, alla presidente della Conferenza episcoaple di Haiti Chibly Langlois. Poche righe nelle quali trova espressione tutto il cordoglio di Francesco per le vittime dell’uragano Matthew che ha colpito Haiti. Ai familiari delle vittime Parolin assicura le «sentite condoglianze» del Papa e la sua «profonda vicinanza in questa dolorosa circostanza». Il pontefice assicura anche la sua «prossimità spirituale» e il suo affetto «alle persone ferite e a tutte quelle che hanno perduto la loro casa e i loro beni in questa catastrofe». Da ultimo, incoraggia «la solidarietà messa in opera in questa nuova prova che ha conosciuto il Paese», affidando gli haitiani «alla protezione materna» di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso.

Il pensiero del Papa è tornato poi alle vittime dell’uragano Matthew anche ieri, domenica 9 ottobre, al termine della Messa per il Giubileo mariano. «Con dolore ho ricevuto le notizie circa le gravi conseguenze causate dall’uragano che nei giorni scorsi ha colpito i Caraibi, in particolare Haiti, lasciando numerose vittime e sfollati, oltre che ingenti danni materiali», ha detto prima della recita dell’Angelus, in piazza San Pietro. «Assicuro la mia vicinanza alle popolazioni – le parole di Francesco – ed esprimo fiducia nel senso di solidarietà della comunità internazionale, delle istituzioni cattoliche e delle persone di buona volontà». Quindi l’invito, ai presenti in piazza, a unirsi alla preghiera «per questi fratelli e sorelle, così duramente provati».

10 ottobre 2016