Università Europea di Roma, concluso il percorso di “Eccellenza umana”

Nell’emergenza sanitaria non si è fermata la riflessione sulla relazionalità promossa dall’ateneo. L’obiettivo: accompagnare i ragazzi alla scoperta di loro stessi

«Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro». Prendono a prestito le parole indirizzate da Giovanni Paolo II ai giovani, dall’Università Europea di Roma, per raccontare il senso del percorso di “Eccellenza umana”, che si è appena concluso. Un’iniziativa giunta alla X edizione, che fa parte delle attività sviluppate dall’Ufficio di Formazione integrale. L’obiettivo: accompagnare i ragazzi in un cammino alla scoperta di loro stessi, per «donare autenticità alla propria esistenza».

«La parola “eccellenza”, per un giovane che frequenta l’università, non significa semplicemente raggiungere un alto rendimento accademico. L’eccellenza umana è un cammino che può portare lo studente a dare il meglio di sé, una volta scoperti, compresi e accettati i propri limiti e le proprie risorse, i propri difetti e le proprie potenzialità, già espresse o meno, con una grande spinta al superamento dei limiti e al miglioramento delle potenzialità». A parlare è Giovanni Intra Sidola, responsabile dell’area di Eccellenza dell’Ufficio di Formazione integrale dell’Università Europea di Roma. La strada indicata, prosegue, è stata quella delle «relazioni autentiche», soprattutto nel tempo dei nuovi media, ai quali si deve comunque lo svolgimento della seconda parte del percorso, tutta in videoconferenza a motivo dell’emergenza sanitaria in corso.

Gli incontri, informano dall’ateneo, sono stati tenuti da tre docenti di psicologia: Massimo Marchisio, Paolo Musso e Alessandro Spampinato. «Ciascuno ha toccato il tema della relazionalità da diversi punti di vista: la relazione con noi stessi, il rapporto con gli altri in un piccolo gruppo (ad esempio la famiglia o gli amici) e la relazione nei grandi gruppi», informa una nota dell’Università. «Siamo in un’epoca di grandi comunicazioni – continua Intra Sidola -. Le nuove tecnologie ci permettono di entrare in contatto facilmente con persone in ogni parte del mondo. Ma qual è la qualità delle nostre relazioni? In quale modo comunichiamo con gli altri? I nostri professori – prosegue – hanno riflettuto con i ragazzi su questi ed altri temi, in un periodo in cui la paura del virus rischia di compromettere seriamente i rapporti con gli altri».

Essere eccellenti, riflette ancora il responsabile dell’area dedicata dell’ateneo, “«non vuol dire essere privi di difetti o non conoscere l’esperienza del fallimento. Non è eccellente chi non sbaglia mai; è eccellente chi si rialza ogni volta dopo aver sbagliato, apprendendo dai propri errori; è eccellente chi non fa del perfezionismo e dell’ansia da performance un criterio assoluto; è eccellente chi raggiunge un buon equilibrio, sempre dinamico, fra le dimensioni della propria vita, non chi è orientato esclusivamente al successo ad ogni costo». Ancora, «è eccellente chi non rinuncia alla propria umanità per raggiungere una sterile e falsa perfezione» ma è capace di scegliere «una dimensione non individualistica bensì comunitaria».

10 giugno 2020