In occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si apre oggi, 18 gennaio, con la preghiera dei vespri nella basilica di San Paolo fuori le mura presieduta dal Papa, il metropolita Gennadios, arcivescovo ortodosso d’Italia e Malta (Patriarcato ecumenico) ribadisce che «la nostra disunione significa il nostro fallimento spirituale, morale e sociale; anzi non riusciremo a essere segno dell’amore di Dio, principalmente per il Suo popolo». Nel suo messaggio il patriarca – che parteciperà alla celebrazione di questa sera con Francesco – ribadisce che Cristo «chiama tutti i cristiani, tutti i Suoi discepoli all’unità; l’amore di Cristo ci spinge verso l’unità».

Il patriarca osserva che «pace e unità sono l’unica strada che possiamo percorrere insieme con Lui. La preghiera ecumenica è in verità un ponte stabile e prezioso per i cristiani; la mia umiltà – aggiunge – ritiene una grazia il fatto di aver avuto il privilegio di essere testimone di eventi storici, che costituiscono una meravigliosa catena, ornata con l’amore e la pace del nostro Signore e Dio». Quindi l’esortazione a impegnarsi «concretamente» in «azioni di unità», evitando le piccole divisioni: «Ci farà certamente essere uomini di giustizia e di solidarietà, che contribuiscono fattivamente all’edificazione della pace, così dominerà l’amore di Dio, che ci farà godere della vera felicità e della vera esultanza del Regno dei Cieli, per i quali l’uomo è stato creato».

18 gennaio 2019