Unioni civili, Gandolfini: «Mattarella rinvii la legge alle Camere»

Il presidente del comitato “Difendiamo i nostri figli” commenta la fiducia sul ddl Cirinnà: «La stragrande maggioranza del popolo ha espresso contrarietà»

Il presidente del comitato “Difendiamo i nostri figli” commenta la fiducia sul ddl Cirinnà: «La stragrande maggioranza del popolo ha espresso contrarietà»

Nel giorno della fiducia sul disegno di legge Cirinnà dedicato alle unioni civili, posta dal ministro per i Rapporti con il parlamento Maria Elena Boschi, il presidente del comitato “Difendiamo i nostri figli” Massimo Gandolfini commenta con fermezza: «Renzi pone la questione di fiducia sulle unioni civili dimostrando ancora una volta di essere il premier delle lobby e non del popolo». La legge infatti, prosegue Gandolfini, «istituisce un matrimonio gay, come confermano i parlamentari vicini agli ambienti Lgbt che parlano uguali diritti e doveri, e consente le adozioni a coppie dello stesso sesso grazie al comma 20 che dà carta bianca ai tribunali dei minori». Il via libera al testo dovrebbe arrivare giovedì.

Eppure su questi due punti, precisa ancora il promotore del Family Day, «la stragrande maggioranza del popolo italiano ha più volte espresso la sua contrarietà in tutti i sondaggi e con i due grandi Family Day che nel giugno e gennaio scorso che hanno visto la partecipazione di milioni di persone. Questo popolo – rileva – è stato pervicacemente ignorato dal governo che ha portato avanti il ddl violando tutte le prerogative del dibattito parlamentare e da una maggioranza che, la scorsa settimana, si è perfino rifiutata di votare le mozioni che impegnavano l’esecutivo con atti concreti tesi contrastare e sanzionare ogni forma di maternità surrogata».

Per il presidente del comitato, «siamo difronte all’azione del governo più antidemocratico della storia della Repubblica». Di qui l’appello a «tutti i parlamentari che hanno a cuore il futuro della famiglia e il diritto dei bambini a non essere programmati orfani di padre o di madre, affinché votino liberamente secondo le loro coscienze». Ancora, alla luce dei «molti profili di incostituzionalità evidenziati anche in un documento presentato al Quirinale», una richiesta anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Rinvii la legge alle Camere».

11 maggio 2016