Unicef: «Nel Tigray oltre 2 milioni di bambini senza aiuti»

L’allarme lanciato dal direttore generale del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia Henrietta Fore. «Proteggere questi piccoli deve essere una priorità»

Sono circa 2,3 milioni i bambini del Tigray, in Etiopia, esclusi da ogni forma di assistenza umanitaria dall’inizio di novembre, a motivo delle continue violenze in quel territorio. È la denuncia che arriva dal direttore generale dell’Unicef Henrietta Fore. «Siamo profondamente preoccupati – spiega – perché quanto più a lungo non potremo raggiungere questi bambini, peggiori saranno le loro condizioni perché le scorte di cibo, compresi gli alimenti terapeutici pronti all’uso per la cura della malnutrizione dei bambini, medicine, acqua, carburante e altri aiuti di base stanno per esaurirsi».

Nelle parole di Fore, «proteggere questi bambini, molti dei quali sono rifugiati e sfollati interni – sottolinea -, e fornire loro assistenza umanitaria deve essere una priorità. Insieme con i nostri partner, siamo pronti a fornire aiuti umanitari salva vita, comprese le cure per i bambini malnutriti, medicine di emergenza e aiuti idrici e igienico sanitari. Abbiamo già distribuito scorte di aiuti a diversi partner nel Tigray – riferisce – ma non è abbastanza. Dobbiamo poter fornire un supporto maggiore e avere pieno accesso nel Tigray per determinare la portata dei bisogni dei bambini».

L’Unicef chiede dunque un «accesso umanitario urgente, prolungato, incondizionato e imparziale per tutte le famiglie che hanno bisogno di aiuto, ovunque esse siano». Ancora, alle autorità chiede di «consentire il libero spostamento dei civili che desiderano cercare sicurezza altrove, compresi coloro che hanno chiesto di superare il confine alla ricerca di protezione internazionale. Non bisogna ritardare oltre la risposta ai bisogni di base di bambini e donne».

17 dicembre 2020