Unicef: “Luga vita ai diritti”
La campagna nei 30 anni della Convenzione Onu sui diritti di infanzia e adolescenza. Pace (Unicef Italia): «La sfida: investire sulle nuove generazioni»
«Il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo»: è la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle parole della presidente di Unicef Italia Carmela Pace. Un documento che l’Italia ha ratificato con la legge numero 176 del 27 maggio 1991. «Da allora – osserva – sono stati fatti numerosi passi in avanti attraverso l’attuazione di politiche e leggi a favore dei bambini nel nostro Paese». Un anniversario da celebrare, dunque, ma anche l’occasione per avviare «un importante momento di riflessione». Proprio per questo, Unicef Italia lancia la campagna “Lunga vita ai diritti”, che coinvolge i volontari dei comitati locali accanto a numerosi partner, in una serie di attività e iniziative articolate in tutto il Paese.
«C’è ancora tanto da fare per dare piena attuazione alla Convenzione e rendere i diritti dei bambini e degli adolescenti realtà – commenta ancora la presidente di Unicef Italia -. Il Covid-19, inoltre, ha acuito le disuguaglianze socioeconomiche nel nostro Paese. Affinché l’impatto della pandemia non rischi di cancellare i progressi compiuti è necessario ricostruire meglio. La sfida – prosegue – è investire sulle nuove generazioni garantendo loro accesso a servizi educativi adeguati, sin dalla prima infanzia». In questo senso, «il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un’occasione che non va sprecata per garantire a ogni bambina, bambino e adolescente i suoi diritti».
Dall’Unicef intanto propongono una riflessione su come è cambiata la condizione dei bambini e dei ragazzi in Italia dal 1991 a oggi. Anzitutto, «un bambino che nasce oggi in Italia ha una probabilità tre volte minore di perdere la vita nei suoi primi anni rispetto al 1991». In quell’anno, i bambini con meno di un anno vaccinati contro il morbillo erano il 50%; nel 2019 il 94% dei bambini aveva ricevuto la prima dose del vaccino contro questa malattia. Negativo il dato relativo alle nascite: nel 1991 erano 554mila mentre l’anno scorso, stando ai dati Istat, sono nati solo 404mila bambini. Sotto la lente di Unicef Italia anche il tema dell’accesso a internet: nel 1991 erano 0,04 le persone che utilizzavano la rete ogni 100 abitanti nel nostro Paese; sempre secondo i dati Istat nel 2019 le famiglie italiane che disponevano di accesso internet a casa erano 76 su 100. Analizzato infine anche l’indicatore della povertà assoluta. «Nel 2019 – osservano dall’Unicef – si erano verificati, per la prima volta dopo 4 anni, dei miglioramenti rispetto al numero di individui e famiglie in povertà assoluta». Le stime preliminari dell’Istat indicano invece per il 2020 valori dell’incidenza di povertà assoluta in crescita sia in termini familiari che di individui. E tra bambini e ragazzi la crescita è di due punti percentuali: da 11,4% a 13,6%. Il valore più alto dal 2005, per un totale di bambini e ragazzi poveri che nel 2020 raggiunge 1 milione e 346mila: 209mila in più rispetto all’anno precedente.
27 maggio 2021