Dopo quelli del 2008 e del 2014, Unicef Italia e Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) hanno sottoscritto ieri, 19 settembre, a Roma un nuovo protocollo d’intesa nel quale si impegnano a «favorire una cittadinanza attiva dei bambini e degli adolescenti nella vita delle comunità locali, promuovendo nella programmazione politica delle amministrazioni comunali un’attenzione particolare ai diritti dei minorenni». Ancora, il protocollo prevede anche l’impegno a «realizzare iniziative di monitoraggio e raccolta dati sull’impegno dei Comuni italiani nei confronti dei minorenni, attraverso l’analisi degli investimenti e dei servizi, la valutazione dell’impatto delle scelte di governo amministrativo sui bambini, la raccolta e la diffusione di buone pratiche, la promozione di occasioni di confronto e diffusione delle prassi innovative».

Tra i punti dell’accordo si parla anche di «promuovere iniziative a sostegno dei minorenni che vivono condizioni di particolare vulnerabilità e svantaggio sociale; promuovere e incoraggiare iniziative di rilievo nazionale e locale, attraverso le proprie strutture territoriali, sul tema dell’intercultura nelle scuole e contro ogni possibile discriminazione nell’accesso alle classi e ai servizi scolastici; promuovere la realizzazione di incontri e iniziative pubbliche di sensibilizzazione e di formazione sui principi enunciati nella Convezione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rivolti agli amministratori ed in particolare ai giovani».

Per Francesco Samengo, presidente di Unicef Italia, «grazie alla collaborazione con l’Anci siamo sicuri che riusciremo a coinvolgere e sostenere i sindaci nella promozione di politiche e azioni concrete per l’infanzia e l’adolescenza a livello locale, in tutti i Comuni italiani». Gli fa eco il presidente Anci Antonio Decaro, secondo cui «i Comuni sono gli enti più vicini ai cittadini e quindi anche a tutti i bambini e alle bambine, che vanno ascoltati e i cui diritti vanno tutelati e promossi. I sindaci si muovono sul piano della concretezza e ben sanno che non investire sulle future generazioni è come tagliare il ramo su cui si è seduti».

20 settembre 2018