Unicef: in Siria i «peggiori assedi dal dopoguerra»

Il portavoce per l’Italia Andrea Iacomini parla di Mosul e Aleppo: «Solo nella “Giornata dell’infanzia”, il 20 novembre, morti 7 bambini»

Il portavoce per l’Italia Andrea Iacomini commenta gli sviluppi a Mosul e ad Aleppo: «Solo nella “Giornata dell’infanzia”, il 20 novembre, morti 7 bambini»

«Inaccettabile». Il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini definisce così quello che sta succedendo in Iraq, dove i civili sembrano non conoscere tregua. «I raid aerei dell’ultima settimana – riferisce – hanno distrutto tutto ciò che era rimasto di Aleppo, lasciando 250mila persone, tra cui 100mila bambini, senza cure e aggravando ulteriormente la crisi umanitaria». Non si arrestano infatti le stragi di civili e anche a Mosul, con la «lenta avanzata delle truppe militari nelle aree urbane più densamente popolate», per le categorie più vulnerabili – bambini in testa – aumentano i fattori di rischio.

Lo dimostrano le cronache. Solo negli ultimi giorni un camion bomba è stato fatto esplodere fuori da un’abitazione, uccidendo 2 bambini e ferendone 6; tra ottobre e novembre i bambini uccisi o feriti sono 52 in totale. Gli sfollati, riferisce ancora l’Unicef,  ammontano ormai a 54 mila, di cui 25 mila minori. 60 i civili morti in Siria negli ultimi giorni, di cui 7 bambini, proprio nella giornata di domenica 20 novembre, anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, firmata dagli stessi PAesi che continuano a bombardare i bambini. Per Iacomini, «gli assedi in corso ad Aleppo e soprattutto a Mosul non hanno precedenti dal secondo dopoguerra. L’Unicef continua ad intervenire per alleviare le sofferenze dei civili in questi contesti ma non possiamo nulla contro l’impotenza globale che impedisce di fermare questo scempio».

24 novembre 2016