Unicef: «Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per un bambino»

Assenza di cibo e acqua, ospedali allo stremo. Oltre 130mila i piccoli vulnerabili tra 0 e 23 mesi. Elder: « Muoiono più piccoli per le malattie che per i bombardamenti»

Malattie respiratorie acute, assenza di cibo e acqua, strutture ospedalieri allo stremo. Nella Striscia di Gaza stanno morendo più bambini a causa delle malattie che per i bombardamenti, una realtà che sta facendo di questo il «luogo il più pericoloso del mondo dove crescere». È l’allarme lanciato dal portavoce dell’Unicef James Elder durante il briefing stampa di ieri, 19 dicembre, al Palazzo delle Nazioni di Ginevra: «Giorno dopo giorno, questa brutale realtà viene rafforzata. Nelle ultime 48 ore, il più grande ospedale che era rimasto pienamente funzionante è stato bombardato due volte. Quell’ospedale – Al Nasser a Khan Yunis – non solo ospita un gran numero di bambini già gravemente feriti negli attacchi alle loro case, ma anche centinaia di donne e bambini che cercano sicurezza».

Secondo Elder, le cosiddette “zone sicure” sono ben lontane dall’essere considerate tali perché manca il consenso bipartisan di entrambi i soggetti in conflitto, come ha ricordato più volte anche l’Onu. «Secondo il diritto internazionale, il luogo in cui si evacuano le persone – ha sottolineato il portavoce Unicef – deve avere risorse sufficienti per la sopravvivenza strutture mediche, cibo e acqua». In altre parole, «queste cosiddette zone sicure non sono sicure solo quando sono libere dai bombardamenti, ma anche quando queste condizioni – cibo, acqua, medicine, protezione – sono soddisfatte». Nelle condizioni di assedio attuali «è impossibile garantire aiuti adeguati per queste zone» perché sono piccoli lembi, angoli di strada o edifici costruiti a metà, «senza acqua, senza servizi, senza ripari dal freddo e dalla pioggia e senza servizi igienici». Attualmente «a Gaza c’è in media un bagno per 700 bambini e famiglie. Se si trasferiscono le famiglie in luoghi dove non ci sono servizi igienici – ha evidenziato -, decine di migliaia di persone ricorreranno ai secchi o alla defecazione a cielo aperto. E così, senza acqua e servizi igienici, né ripari, queste cosiddette zone sicure sono diventate zone di malattia».

I numeri parlano chiaro: i casi di diarrea nei bambini sono oltre 100mila. Le malattie respiratorie acute fra i civili sono oltre 150mila. Con l’aumento della malnutrizione tra i bambini di Gaza, le malattie diarroiche stanno diventando mortali. Più di 130mila dei bambini più vulnerabili di Gaza – quelli di età compresa tra 0 e 23 mesi – «non vengono allattati e non ricevono pratiche alimentari complementari adeguate all’età, compresa l’integrazione di micronutrienti», ha denunciato Elder. «In uno scenario del genere, in assenza di acqua sicura, cibo e servizi igienici sufficienti, che solo un cessate il fuoco umanitario può portare, i bambini morti a causa delle malattie potrebbero superare quelli uccisi dai bombardamenti». E conclude: «La consegna degli aiuti è una questione di vita o di morte per i bambini di Gaza e le condizioni per fornire tali aiuti non sono soddisfatte. Un cessate il fuoco umanitario immediato e duraturo è l’unico modo per porre fine all’uccisione e al ferimento dei bambini e alla loro morte per malattie, e per consentire la consegna urgente di aiuti salvavita disperatamente necessari».

20 dicembre 2023