Unicef: da settembre raggiunte 110mila persone a Kherson
In una nota del Fondo Onu, il punto sugli aiuti d’emergenza forniti all’oblast. L’impegno anche nella riattivazione dei sistemi fognari e di approvvigionamento dell’acqua
L’Unicef fa il punto – in una nota diffusa oggi, 13 febbraio – sugli aiuti forniti a Kherson da quando è diventata accessibile. Forniture salvavita che sono arrivate attraverso convogli, partner e missioni di alto livello guidate dal coordinatore residente delle Nazioni Unite per garantire il benessere delle famiglie e dei bambini. «Oltre alle forniture e ai beni di prima necessità – si legge nella nota -, l’Unicef si è impegnato con i partner esistenti per avviare la riattivazione dei sistemi fognari e di approvvigionamento dell’acqua con le aziende idriche di Kherson. Ha anche dispiegato squadre mobili multidisciplinari (Mmt) nelle aree accessibili della regione di Kherson, composte da psicologi, avvocati, medici e assistenti sociali, per garantire l’accesso ai servizi sociali e di protezione dell’infanzia. Inoltre, è stata fornita assistenza in denaro a centinaia di famiglie».
Nell’ambito di un convoglio interagenzie, ricordano dal Fondo delle Nazioni Unite, il 9 febbraio l’Unicef ha consegnato otto ventilatori medici alle strutture sanitarie. Ancora, negli ultimi mesi sono state consegnate attrezzature e forniture per un valore di oltre 5 milioni di dollari, tra cui oltre 110 generatori per sostenere la continuità dei servizi sanitari e idrici, 9 caldaie mobili ad alto volume per le strutture sanitarie, oltre 180 scaldabagni, decine di migliaia di kit invernali e per l’igiene per bambini e adulti, oltre a materiale medico. L’Unicef ha inoltre consegnato oltre mezzo milione di bottiglie d’acqua che hanno raggiunto oltre 110.000 persone, tra cui 11.000 bambini.
«Sostenere le persone e i bambini in situazioni difficili è sempre stata una priorità assoluta per l’Unicef», commenta il rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia Murat Sahin, raccontando che «ho visto l’impegno dei medici e degli operatori dei servizi idrici, che spesso sono costretti a operare a temperature gelide e sotto i continui bombardamenti per sostenere i servizi salvavita per la popolazione della regione. Siamo stati in grado di mobilitare le nostre partnership per raggiungere decine di migliaia di famiglie bisognose a Kherson e ci impegniamo a incrementare il nostro sostegno per garantire a tutti i bambini, ovunque si trovino, l’accesso ai beni e ai servizi più essenziali». Ora, conclude la nota diffusa questa mattina, l’impegno per migliorare la vita delle persone colpite dalla guerra a Kherson e in tutta l’Ucraina continua «ma data l’entità dei bisogni è necessario un sostegno ancora maggiore».
13 febbraio 2023