“Una nuova era per le ragazze: facciamo il punto su 25 anni di progressi”. Si intitola così il rapporto di Unicef, Plan International e Un Women, diffuso a pochi giorni dalla Giornata internazionale della donna, l’8 marzo. Nel 2016, si legge nel documento, le donne e le ragazze rappresentavano il 70% delle vittime di tratta a livello globale registrate, la maggior parte per sfruttamento sessuale. Una ragazza su 20 fra i 15-19 anni – circa 13 milioni – ha subito uno stupro nella sua vita.

Oggi «il numero di ragazze che stanno andando a scuola e continuano a frequentarla è il più alto di sempre, ma a questi risultati notevoli nell’istruzione non corrispondono grandi passi avanti nel costruire un ambiente più equo e meno violento per le ragazze». Per il direttore generale Unicef Henrietta Fore, «l’accesso all’istruzione non è sufficiente, dobbiamo anche cambiare i comportamenti e gli atteggiamenti delle persone nei confronti delle ragazze».

Nel rapporto viene denunciato che «le ragazze oggi sono esposte a un rischio allarmante di violenza in ogni luogo – sia online che nelle classi, case e comunità – con conseguenze fisiche, psicologiche e sociali». Ancora, si evidenzia che «pratiche pericolose come matrimoni infantili e mutilazioni genitali femminili continuano a interrompere e danneggiare le vite e i potenziali di milioni di ragazze a livello globale». 12 milioni quelle che ogni anno vengono date in sposa durante l’adolescenza; 4 milioni quelle a rischio di mutilazioni genitali femminili.

5 marzo 2020