L’intensificarsi delle violenze ha aggravato la situazione dei bambini, le cui vite già da diversi anni sono estremamente difficili. L’Unicef fa il punto sulla situazione nella Striscia di Gaza, dove la metà di tutti i piccoli dipende dall’assistenza umanitaria e 1 bambino su 4 ha bisogno di supporto psicosociale. Le loro famiglie, si spiega in una nota, hanno circa 5 ore di elettricità al giorno e 9 su 10 non hanno un regolare accesso diretto all’acqua pulita. La recente ondata di violenze, poi, ha prodotto, dal 30 marzo, circa mille feriti tra i bambini della Striscia, molti dei quali in condizioni gravi e a rischio amputazioni. Ancora, dall’Unicef riferiscono che sono stati forniti due camion con forniture mediche urgenti, sufficienti a soddisfare i bisogni di circa 70mila persone. I farmaci e le attrezzature mediche comprendono antibiotici, soluzione salina e siringhe per il trattamento delle ferite.

«I bambini dovrebbero essere protetti – si legge nella nota Unicef – non essere presi di mira, utilizzati nelle violenze o messi in situazioni di pericolo». Al momento invece «in tutto lo Stato della Palestina 8mila bambini e 400 insegnanti hanno bisogno di qualcuno che li protegga per raggiungere la scuola mentre attraversano i punti di controllo; oltre il 90% dei bambini dichiara di aver subito violenza a casa, a scuola o per strada; la disoccupazione giovanile è estremamente elevata: oltre il 40% a livello nazionale e oltre il 60% a Gaza; 1 ragazzo su 4 di età superiore ai 15 anni non va a scuola». Di qui l’appello dell’organizzazione umanitaria a tutte le parti a «mettere in atto misure specifiche per tenere i più piccoli lontani dai pericoli ed evitare vittime tra i bambini».

17 maggio 2018