Unicef: 6 studenti su 10 «stressati dalla Dad ma resilienti»

Il rapporto in vista della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, il 20 novembre. Presentazione online. La richiesta del «ritorno a una nuova normalità»

“The future we want. Essere adolescenti ai tempi del Covid-19″. Si intitola così il rapporto lanciato dall’Unicef in vista della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, il 20 novembre, che viene presentato oggi, giovedì 19, durante un evento on line organizzato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della presidenza del Consiglio dei ministri e dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza (diretta streaming ore 10.30 sui siti famiglia.governo.it e webtv.senato.it)

Secondo i dati del sondaggio – realizzato su 2mila giovani tra i 15 e i 19 anni -, 6 adolescenti su 10 non si sono trovati in difficoltà con la digitalizzazione; 1 su 3 invece sì. Quasi la metà degli adolescenti in Italia pensa che il digitale li abbia uniti durante il lockdown, perché senza sarebbero stati più isolati, ma 1 su 3 ha dubbi in proposito. 1 su 5 pensa invece che li abbia divisi, perché non tutti hanno avuto le stesse possibilità di accedere alle tecnologie. Più di 6 studenti su 10 hanno dichiarato che la digitalizzazione ha creato stress nello studio.

Nel complesso, gli adolescenti in Italia si dichiarano soddisfatti della vita in generale, attribuendo 6,5 su una scala da 1 a 10. Sotto la sufficienza la salute (5,9), nella cui valutazione ha sicuramente pesato la percezione di insicurezza e fragilità legata alla pandemia. Supera di poco il 6 il benessere economico. L’ambiente in cui gli adolescenti vivono è l’aspetto di cui sono più soddisfatti, valutato con un 8,1; anche la famiglia è uno degli aspetti su cui gli adolescenti sono più soddisfatti (7,6). 1 adolescente su 3 pensa che le relazioni con famiglia e conviventi durante il lockdown siano migliorate; tuttavia, un 16% ha registrato un peggioramento dei rapporti familiari. Tra tutti i dati, un campanello d’allarme: il 64% degli adolescenti (il 73% delle ragazze e il 53% dei ragazzi), pensa che casa non sia per tutti un luogo sicuro. In generale, quello che i giovani chiedono è «il ritorno a una nuova normalità che tenga conto delle lezioni apprese in questi mesi e delle buone pratiche messe in atto».

19 novembre 2020