Unhcr: la Siria, «al bivio tra ricostruzione o ulteriore rovina»

A parlare è l’Alto Commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi. «Dopo 14 anni di conflitto, gli sviluppi recenti fanno sperare che le sofferenze del popolo possano terminare»

«La Siria si trova a un bivio: tra pace e guerra, stabilità e illegalità, ricostruzione o ulteriore rovina». A parlare è l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi, in una nota diffusa ieri, 9 dicembre. Sulla base degli sviluppi recenti, l’auspicio è che dopo 14 anni di guerra «le sofferenze del popolo siriano possano finalmente terminare e che la più grande crisi al mondo di persone in fuga possa avviarsi verso soluzioni giuste».

Il nodo, nell’analisi di Grandi, è la questione dei ritorni. La Siria, riflette, «ha una straordinaria possibilità di avvicinarsi alla pace e di far tornare a casa la sua popolazione. Ma con la situazione ancora incerta, milioni di rifugiati stanno valutando attentamente quanto sia sicuro farlo. Alcuni sono impazienti, altri esitano». Il consiglio che arriva dall’Unhcr è «rimanere concentrati sulla questione dei ritorni. Sarà necessaria pazienza e vigilanza, sperando che la situazione sul terreno si evolva in maniera positiva, consentendo finalmente ritorni volontari, sicuri e sostenibili, con i rifugiati in grado di prendere decisioni informate», sono le parole dell’Alto Commissario.

Alle parti in campo l’indicazione è di dare «priorità all’ordine pubblico». Affinché le persone si sentano al sicuro, è fondamentale, prosegue Grandi, «una transizione che rispetti i diritti, le vite e le aspirazioni di tutti i siriani, a prescindere dall’etnia, dalla religione o dalle convinzioni politiche. Con l’evolversi della situazione – assicura -, monitoreremo gli sviluppi, ci impegneremo con le comunità di rifugiati e sosterremo gli Stati per eventuali ritorni volontari organizzati».

L’Alto Commissario mette l’accento anche sui bisogni all’interno del Paese, che «rimangono immensi. Con le infrastrutture distrutte e oltre il 90% della popolazione che fa affidamento sugli aiuti umanitari, l’avvicinarsi dell’inverno rende necessaria un’assistenza urgente che comprenda riparo, cibo, acqua e fonti di calore. L’Unhcr è impegnato a fornire questi aiuti e invita tutte le parti a facilitarne la consegna». Non solo: «Chiediamo ai donatori di garantire che l’Unhcr e i suoi partner abbiano le risorse per rispondere in modo rapido ed efficace, anche nei Paesi vicini che ospitano ancora milioni di rifugiati – l’appello di Grandi -. Questi Paesi hanno bisogno del sostegno internazionale per supportare la loro eccezionale solidarietà e generosità. E le risorse devono essere elargite nel modo più flessibile possibile, per consentire di fornire assistenza dove è più necessario».

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, da parte sua, è pronta a «sostenere i siriani ovunque si trovino. Esortiamo tutte le parti ad agire ora per garantire che questo momento diventi un punto di svolta verso la speranza, la ripresa e una pace e stabilità durature per il popolo siriano».

10 dicembre 2024