Unhcr: a Roma 8mila rifugiati Emergenza solo per poche centinaia

Carlotta Sami, portavoce dell’agenzia Onu, parla di «situazione gestibile». Da 18 giugno diverse iniziative per la Giornata del rifugiato

Carlotta Sami, portavoce dell’agenzia Onu, parla di «situazione gestibile». Da 18 giugno diverse iniziative per la Giornata del rifugiato

«Come agenzia abbiamo incontrato il sindaco Virginia Raggi mesi fa e ci siamo messi a disposizione». Carlotta Sami, portavoce dell’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) per il sud Europa, parla delle iniziative per la Giornata mondiale del rifugiato che si terrà il prossimo 20 giugno, e offre l’aiuto dell’agenzia: «Se ci sono difficoltà bisogna lavorare assieme. Il Viminale ha ribadito che Roma non è sotto una maggiore pressione di altre città. Ci sono famiglie con bambini che non riescono a trovare una casa e vivono per strada, e questo dà una percezione sbagliata, ma Roma è una capitale e ci sono persone che cercano la stabilità». Negli scorsi giorni Raggi ha chiesto una moratoria per l’accoglienza, ma secondo Unhcr sugli oltre 8mila rifugiati nella in città, l’emergenza riguarda poche centinaia di persone: «Una situazione gestibile. Non gestire aggrava la situazione».

In occasione della Giornata l’Unhcr ha lanciato la campagna #WithRefugees per garantire il diritto al lavoro e all’istruzione a tutti i rifugiati: «Invitiamo tutti a scattarsi una foto con la scritta #WithRefugees e a postarla e a firmare la petizione sul nostro sito», commenta Sami, spiegando che quando le strutture sono gestite bene, spiega, «si può iniziare un dialogo con la comunità». Per questo è nata l’iniziativa “porte aperte”. L’Unhcr, insieme alla Rete Sprar, in collaborazione con Arci, Caritas, Centro Astalli e Refugees Welcome, ha deciso di organizzare degli incontri nei centri di accoglienza. L’obiettivo: «Aprendo i centri ai cittadini, far sapere cosa viene fatto, far capire che sono tanti i centri che lavorano bene. Non nascondiamo che ci sono dei problemi, ma è anche vero che ci sono tantissimi luoghi dove c’è personale preparato e motivato e dove i risultati si vedono».

Il 20 giugno il Centro Roma Città Aperta, in via Appia Nuova, offrirà degli spettacoli, ma sono molti altri quelli che stanno aderendo: «Sul nostro sito c’è una cartina navigabile dove si possono trovare tutti.  In Italia sono otre 200». Nella Capitale, in particolare, l’incontro con i rifugiati passerà anche attraverso lo sport, l’arte e il cibo. Il 18 giugno allo stadio Tre Fontane ci sarà la partita tra la squadra di rifugiati Liberi Nantes e una squadra di personaggi dello spettacolo e dello sport: «Ci sarà Damiano Tommasi. Il calcio di inizio lo darà il nostro ambasciatore, Alessandro Gassman, poi ci saranno Diego Bianchi “Zoro” e Francesco Pannofino, nostro testimonial».

Sempre il 20 giugno verrà inaugurata un’installazione al Maxxi, visitabile fino al 25 giugno: «Un igloo fatto dal diciassettenne Achilleas Souras con i giubbotti di salvataggio dei migranti raccolti sull’isola di Lesbos». Sempre durante la Giornata del rifugiato si svolgerà la tappa romana del Refugee Food Festival, ospitato da Eataly: «Volevamo creare un contatto in un modo semplice, immediato, e il cibo è uno dei modi migliori». Degli chef rifugiati prepareranno una cena insieme agli chef italiani. L’obiettivo di Unhcr è dare una percezione diversa, positiva, di quanto sta accadendo: «La volontà di essere parte della soluzione in Italia è molto forte, c’è molta sensibilità. Vogliamo metterlo in evidenza». Nella situazione attuale, conclude Sami, «ci auguriamo sempre che gli amministratori presentino soluzioni reali. Dire “non vogliamo più che certe persone entrino” è come dire che vogliamo tirare su un muro, ma è difficile pensare che questo accada nella realtà».

 

15 giugno 2017