Ungheria: quarto mandato per il presidente Orban

Il primo ministro uscente confermato con il 53,1% delle preferenze. «Una vittoria così grande che si può vedere dalla luna. E da Bruxelles». Il presidente ucraino Zelensky definito «oppositore»

Viktor Orban ha trionfato con il 53,1% dei consensi – al 98% dei voti scrutinati – alle elezioni parlamentari che si sono tenute ieri, 3 aprile in Uncheria. Il primo ministro uscente e leader del partito di destra Fidesz è quindi al quarto mandato consecutivo. «Abbiamo ottenuto una vittoria così grande che si può vedere anche dalla luna. Di sicuro pure da Bruxelles», ha affermato nella notte elettorale, rivendicando di aver trionfato «contro tutti. Si sono alleati tutti – ha detto – e noi abbiamo vinto lo stesso». Quindi ha mutuato lo slogan di Donald Trump “America first”, divenuto “Prima l’Ungheria”. In questa tornata elettorale infatti gli altri 6 partiti si erano raccolto in un’alleanza guidata dal cattolico europeista Peter Marki-Zay che però è rimasto molto indietro, con il 35% dei consensi.

Nella campagna elettorale, ampio spazio è stato riservato all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Orban ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky suo «oppositore», affermando di aver vinto contro «i media internazionali mainstream e i burocrati di Bruxelles». Zelensky invece ha ripetutamente accusato Orban di sostenere Putin e di essere insieme alla Bulgaria l’unico Paese europeo che non ha mandato aiuti militari a Kiev.

Per Fidesz, partito a carattere fortemente nazionalista, la quarta vittoria consecutiva garantirà una maggioranza di due terzi nel parlamento. Orban però è in rotta con l’Ue, che lo accusa di mancato rispetto dello stato di diritto e della libertà di stampa e della magistratura. Importanti si sono rivelate anche le modifiche della Costituzione e del sistema elettorale, che pare abbiano funzionato a favore di Orban. «In un sistema ingiusto e disonesto come questo non potevamo fare di più», ha dichiarato amareggiato il leader dell’opposizione Marki-Zay, contestando la propaganda dei media filo-governativi. La sua coalizione aveva puntato sui social, ma non è bastato per vincere.

4 aprile 2022