Una donna alla guida della Cassazione

Il Csm indica Margherita Cassano, attualmente presidente aggiunto. Succederà a Pietro Curzio, che va in pensione. Il voto finale il 1° marzo, con il presidente Mattarella

Quattro anni dopo l’elezione di una donna, Marta Cartabia, come presidente della Corte Costituzionale, la parità di genere fa un altro passo avanti, nelle istituzioni del nostro Paese. Il Consiglio superiore della magistratura appena insediato, guidato dal vicepresidente Fabio Pinelli, ha indicato una donna come successore dell’attuale primo presidente Pietro Curzio, che va in pensione. Si tratta di Margherita Cassano, attualmente presidente aggiunto della Suprema Corte.

Il suo nome, proposta dal togato indipendente Andrea Mirenda, è stato votato all’unanimità dalla Commissione per gli incarichi direttivi, che l’ha preferita all’altro concorrente Giorgio Fidelbo, presidente di sezione in Cassazione, in virtù del ruolo di “numero due” della Cassazione che ricopre dal 2020. Il voto finale è in programma per il 1° marzo, in una seduta di plenum presieduta dal capo dello Stato Sergio Mattarella.

Fiorentina di origine lucana, 67 anni, in magistratura dal 1980, Cassano è stata la prima donna ad accedere ai vertici della Suprema Corte. I suoi inizi sono nella procura della Repubblica di Firenze, dove si è occupata anche di questioni relative alle tossicodipendenze e al traffico di droga, temi che ha continuato a seguire in tutta la sua carriera. A Firenze ha lavorato con assiduità con il procuratore Pier Luigi Vigna. Dal 1982 è stata componente del gruppo specializzato nelle indagini in materia di stupefacenti e di criminalità organizzata. Dal 1991 al 1998 è stata assegnata della Direzione distrettuale antimafia di Firenze. Esponente di Magistratura indipendente, la corrente delle toghe che si definisce più “moderata”, è stata consigliere del Csm dal 1998 per quattro anni. Poi dal 2003 è approdata alla Corte di Cassazione, dove è stata anche presidente della prima sezione penale, ruolo in cui si è occupata di reati di omicidio e violenze. Dal 2016 ha presieduto la Corte d’appello di Firenze, dove è rimasta circa quattro anni.

15 febbraio 2023