Una “Domenica di carta”, dedicata ai luoghi storici della memoria

Biblioteche e archivi aprono le porte, l’11 ottobre, per far conoscere il patrimonio che contengono. Centrale il centenario della prima guerra mondiale

Biblioteche e archivi aprono le porte, l’11 ottobre, per far conoscere il patrimonio che contengono. Centrale il tema del centenario della prima guerra mondiale

Manifesti illustrati – che recano le famose firme di Aroldo Bonzagni, Mario Borgoni, Marcello Dudovich, Ugo Finozzi e Aldo Mazza – invitano gli italiani alla sottoscrizione dei prestiti di guerra. Piante esotiche, cataloghi bibliografici in latino, incisioni e antichissime cartine geografiche. Questo e molto altro ancora sarà possibile scoprire l’11 ottobre, in occasione della “Domenica di carta”, iniziativa nazionale promossa dal ministero dei Beni culturali con biblioteche e archivi che aprono al pubblico per una giornata dedicata a conoscere i luoghi storici della memoria e il patrimonio in essi contenuto. Molte le istituzioni che hanno aderito a Roma. Tra queste c’è la Biblioteca statale “Antonio Baldini” che partecipa con una matinée di letture, laboratori e merenda dedicati ai piccoli. Nel pomeriggio verrà data dimostrazione di come realizzare un quadro all’aria aperta mentre il gruppo di danze celtiche Greenlands inviterà alla scoperta della Bretagna e delle sue danze tradizionali. Dedicati ai bambini anche la giornata al Centro per il libro e la lettura al Museo Andersen di piazza Mancini e l’incontro pomeridiano (dopo il concerto mattutino con musiche di Leoncavallo, Respighi e Rochmaninov) alla Biblioteca nazionale centrale.

Il conflitto bellico, in questo triste centenario della nostra storia, è invece protagonista di gran parte delle strutture. Come ad esempio a Palazzo Mattei di Giove, sede della Biblioteca di Storia moderna e contemporanea. Qui l’appuntamento è con le “Cucine di guerra”: un itinerario tra varie fonti documentarie che illustrano il tema della tavola e della vita quotidiana dei soldati e della popolazione civile negli anni della Grande Guerra. Audio e video relativi a quel periodo saranno resi invece fruibili presso l’Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi: in particolare, verranno proposti documenti volti ad evidenziare quanto la prima guerra mondiale favorì l’affermazione della filiera di media (stampa, editoria, cinematografia, produzione discografica, fotografia, ecc.) a cui si ricorse sia per scopi propagandistici e sia per suscitare i sentimenti del popolo che nel grammofono, attraverso le arie d’opera e le canzoni napoletane, trovarono una voce consolatoria. E poi ancora la Biblioteca Angelica che aprirà al pubblico il Salone Vanvitelliano e la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’arte, inserita all’interno di Palazzo Venezia, dove sarà possibile visionare i cataloghi di Esposizioni Universali e Mondiali.

All’Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche – Iccu sarà presentato invece il progetto Europeana Sounds. E alla conoscenza del resto del mondo è dedicata la giornata della Biblioteca Casanatense, con i suoi 60mila volumi antichi e i due celebri mappamondi del Moroncelli: un patrimonio prezioso che aiuterà a ripercorrere le tappe della scoperta, da parte degli europei, delle meraviglie degli altri continenti. Il cibo è invece il tema conduttore dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del patrimonio archivistico e librario che aprirà al pubblico il bel giardino, prima sede dell’Orto Botanico di Roma, in cui vegetano specie ed essenze rare. E l’alimentazione è anche il fil rouge dell’Archivio centrale dello Stato con la presentazione dell’anteprima della mostra in allestimento “BAR. Bellezza, Arte e Ristoro. Architettura, cibo e design nell’Italia del ‘900”. Infine, visite guidate alla Biblioteca Vallicelliana e del suo Salone monumentale, con riferimenti alla storia dell’Istituto e della Congregazione Filippina che ne è alle origini: per l’occasione verrà presentata la pregevole “Opus Architectonicum” del 1725 contenente i disegni di Francesco Borromini.

9 ottobre 2015