A San Giulio un presepe vivente per riparare il tetto

Nella parrocchia del quartiere Gianicolense l’idea di padre Dario per raccogliere i fondi. Il 6 gennaio la visita del cardinale Vallini

Nella parrocchia del quartiere Gianicolense l’idea di padre Dario per raccogliere i fondi. Il giorno dell’Epifania la visita del cardinale vicario Agostino Vallini

Un presepe vivente per raccogliere fondi da impiegare nella ricostruzione del tetto della chiesa che ha ceduto a causa di gravi danni strutturali. È l’iniziativa ideata da padre Dario Frattini, parroco a San Giulio, nel quartiere Gianicolense. La parrocchia, affidata ai Canonici Regolari dell’Immacolata Concezione, non ha mai visto l’edificazione di una chiesa rimasta ferma alla sola cripta.

Particolarità dell’edificio, risalente ai primi anni ’60, è quella di trovarsi diversi metri sotto il livello stradale. San Giovanni Paolo II in occasione della visita pastorale del 4 febbraio 1996 disse: «In questa vostra parrocchia di San Giulio, mi vengono un po’ in mente le catacombe, perché si deve scendere per entrare nella chiesa».

«Il tetto dell’edificio già
da qualche anno presentava segnali di cedimento – spiega padre Dario –. Gli ingegneri e i tecnici che hanno fatto i rilevamenti hanno riscontrato che al posto del cemento armato era stata utilizzata sabbia e hanno affermato che solo un miracolo ha evitato il crollo del solaio. Se non si fosse intervenuti per tempo, sostenendo il tetto con 12 puntelli in acciaio, non avrebbe retto alle scosse di terremoto dei mesi scorsi». Da maggio 2016 la comunità partecipa alla celebrazione della Messa in un tendone «simile a quello delle fiere» allestito nel campo di calcio della parrocchia. «Per sicurezza la notte non lasciamo il Santissimo Sacramento nel tendone ma lo custodiamo in canonica» afferma il parroco.

Per sostenere i lavori di rifacimento, che proseguiranno per circa due anni, sono state organizzate varie iniziative tra le quali il presepe vivente che sarà ancora rappresentato dalle 16.30 alle 19.30 venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 gennaio. Circa cinquanta i volontari impegnati nella rappresentazione. Il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, il cardinale vicario, Agostino Vallini, visiterà il presepe alle ore 17.30. Papa Francesco, invitato dal parroco, ha inviato una lettera il 14 dicembre nella quale incoraggia «tutta la comunità a proseguire con fiducia nel rendere una gioiosa testimonianza cristiana». «Formulo l’auspicio – conclude il Santo Padre – che i valori di fraternità e di solidarietà riscoperti in questa triste circostanza possano portare i frutti desiderati».

Solidarietà e sostegno che padre Dario sta ricevendo da tanti. Il presepe è stato allestito anche grazie alla collaborazione dei parrocchiani di una chiesa di Piubega, nell’alto mantovano, dove padre Dario ha esercitato per 9 anni il suo ministero sacerdotale. La ditta che lavora al rifacimento del tetto ha messo a disposizione gli operai per aiutare ad allestire le scenografie, un giardiniere ha offerto l’addobbo floreale. «I miei ex parrocchiani di Mantova sono stati molto felici di aiutarci – racconta padre Dario – Sono venuti a Roma in occasione della festività dell’Immacolata e hanno aiutato nel progetto. Torneranno per l’Epifania e celebreremo Messa insieme alle 11.30».

 

4 gennaio 2017