Un migrante su tre in fuga da guerre, persecuzioni e disastri

Il direttore della Fondazione Migrantes Giancarlo Perego commenta i dati diffusi dall’Unhcr. In Italia arrivi da Eritrea, Somalia e Nigeria

Il direttore della Fondazione Migrantes Giancarlo Perego commenta i dati diffusi dall’Unhcr. In Italia arrivi da Eritrea, Somalia e Nigeria, a causa di Boko Haram

La stragrande maggioranza delle 137mila persone che hanno attraversato il Mediterraneo diretti in Europa nei primi sei mesi del 2015 è partita da Siria, Afghanistan ed Eritrea. Sono i dati diffusi in un rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr): numeri che confermano che «uno su tre delle persone che hanno attraversato il Mediterraneo erano in fuga da guerre e conflitti dimenticati, da persecuzioni e disastri». Monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, offre la sua lettura del rapporto, evidenziando la necessità di «rafforzare le forme di protezione internazionale».

In riferimento all’Italia poi, il maggior numero delle 60mila persone sbarcate sulle nostre coste arriva da Eritrea, Somalia, Nigeria: Paesi dove imperversa «la persecuzione politica e religiosa, soprattutto di Boko Haram», evidenzia il direttore di Migrantes. Di qui la «preoccupazione che la richiesta europea di rafforzare l’identificazione delle persone che sbarcano sulle coste italiane o greche non si traduca in procedimenti sommari che portino ad accelerare le espulsioni e non a salvaguardare e rafforzare forme e strumenti di protezione internazionale, soprattutto per le vittime di persecuzioni politiche e religiose o in fuga da disastri ambientali che non permettono di rimanere nella propria terra».

2 luglio 2015